Il saggio si inserisce in uno studio cronologico a più voci sull'abbaziale di Badia a Settimo presso Firenze, e individua dell'edificio le prime fasi cistercensi (1236- 1290) arrivando a concludere che con l'arrivo di questo ordine religioso si dovettero ricostruire solo poche ma significative parti della chiesa, come il coro, e riadattare la navata maggiore, compiendo dunque le azioni minime indispensabili per la fruizione dell'edificio e per il suo inserimento entro i canoni architettonici ed estetici dell'ordine committente. Al contrario di quanto per il solito attuato dai monaci di quella famiglia religiosa, non si dovette procedere alla totale ricostruzione della chiesa. Ciò vista la data avanzata e l'ormai diverso atteggiamento verso l'arte, nonché le minori possibilità economiche dell'ordine rispetto alle forze espresse nei cantieri delle abbazie edificate nel secolo precedente in molte regioni d'Europa. Al contempo si rimarca però il ruolo dell'abbazia nel rinnovamento tipologico e stilistico della scultura architettonica nel Duecento fiorentino, e l'influenza avuta sui grandi artefici toscani dell'epoca.
La Badia a Settimo presso Firenze e l’evoluzione delle tipologie insediative e del linguaggio stilistico dei Cistercensi nel Duecento
ASCANI, VALERIO
2006-01-01
Abstract
Il saggio si inserisce in uno studio cronologico a più voci sull'abbaziale di Badia a Settimo presso Firenze, e individua dell'edificio le prime fasi cistercensi (1236- 1290) arrivando a concludere che con l'arrivo di questo ordine religioso si dovettero ricostruire solo poche ma significative parti della chiesa, come il coro, e riadattare la navata maggiore, compiendo dunque le azioni minime indispensabili per la fruizione dell'edificio e per il suo inserimento entro i canoni architettonici ed estetici dell'ordine committente. Al contrario di quanto per il solito attuato dai monaci di quella famiglia religiosa, non si dovette procedere alla totale ricostruzione della chiesa. Ciò vista la data avanzata e l'ormai diverso atteggiamento verso l'arte, nonché le minori possibilità economiche dell'ordine rispetto alle forze espresse nei cantieri delle abbazie edificate nel secolo precedente in molte regioni d'Europa. Al contempo si rimarca però il ruolo dell'abbazia nel rinnovamento tipologico e stilistico della scultura architettonica nel Duecento fiorentino, e l'influenza avuta sui grandi artefici toscani dell'epoca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.