La fantascienza tedesca delle origini è ancora poco nota al pubblico italiano, eppure in essa si concentrano in forma seminale molti dei motivi che, nel corso del Novecento, contribuiranno al vasto successo del genere. Nei saggi qui proposti, si offre un primo sguardo sulle alcune delle sue precoci incarnazioni letterarie, passando per il meraviglioso barocco e settecentesco, attraverso e oltre l’immaginario romantico, fino a uno dei grandi “padri” della fantascienza moderna, il matematico e fisico slesiano Kurd Laßwitz, primo interprete in Germania, nel secondo Ottocento e primo Novecento, dell’incontro fra scienza e invenzione in chiave fantastica, critica e polemica. Oltre a mostrare le persistenze di un fantastico fiabesco e tradizionale, l’opera di Laßwitz dà voce a un utopismo ardito di cui sarà erede, nella Berlino delle avanguardie, Paul Scheerbart, celebrato da Walter Benjamin per il suo capolavoro Lesabéndio, ma amato all’epoca anche per la felice reinvenzione del mito di Münchhausen e per l’affascinante teatro fantascientifico. Passando dal teatro al cinema, infine, si offrono due letture del cinema di Fritz Lang, del celebre capolavoro Metropolis e di un film ingiustamente trascurato, Frau im Mond, ad aggiungere elementi di un quadro ancora da completare per larghi tratti, ma del quale, con questi saggi, si vanno a tracciare i primi, fondamentali contorni.

Alle origini della fantascienza tedesca

alessandro fambrini
2019-01-01

Abstract

La fantascienza tedesca delle origini è ancora poco nota al pubblico italiano, eppure in essa si concentrano in forma seminale molti dei motivi che, nel corso del Novecento, contribuiranno al vasto successo del genere. Nei saggi qui proposti, si offre un primo sguardo sulle alcune delle sue precoci incarnazioni letterarie, passando per il meraviglioso barocco e settecentesco, attraverso e oltre l’immaginario romantico, fino a uno dei grandi “padri” della fantascienza moderna, il matematico e fisico slesiano Kurd Laßwitz, primo interprete in Germania, nel secondo Ottocento e primo Novecento, dell’incontro fra scienza e invenzione in chiave fantastica, critica e polemica. Oltre a mostrare le persistenze di un fantastico fiabesco e tradizionale, l’opera di Laßwitz dà voce a un utopismo ardito di cui sarà erede, nella Berlino delle avanguardie, Paul Scheerbart, celebrato da Walter Benjamin per il suo capolavoro Lesabéndio, ma amato all’epoca anche per la felice reinvenzione del mito di Münchhausen e per l’affascinante teatro fantascientifico. Passando dal teatro al cinema, infine, si offrono due letture del cinema di Fritz Lang, del celebre capolavoro Metropolis e di un film ingiustamente trascurato, Frau im Mond, ad aggiungere elementi di un quadro ancora da completare per larghi tratti, ma del quale, con questi saggi, si vanno a tracciare i primi, fondamentali contorni.
2019
9788869381638
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