I rischi naturali rappresentano una delle principali cause di declino socio-economico d’intere frange territoriali e comparti produttivi e le aree urbane ne rappresentano la categoria insediativa maggiormente esposta, in ragione dell’alta concentrazione di persone e di una strutturazione morfologica spesso incoerente con condizioni ambientali. Conformemente a quanto auspicato e prospettato dal quadro di riferimento di Sendai del 2015, il presente contributo propone l’idea di affrontare la mitigazione del rischio e la riduzione della vulnerabilità nelle aree urbane attraverso un approccio orientato innanzitutto alle persone, facendo leva sui meccanismi generativi dei fenomeni urbani legati alla configurazione degli spazi della città. La ricerca scientifica ha dimostrato che la struttura topo-geometrica dello spazio urbano ha un rapporto biunivoco con il comportamento assunto dalle persone nel suo utilizzo, con riverberazioni ed effetti a diversi livelli, dalla destinazione d’uso del suolo alla dislocazione delle attività umane, dai flussi pedonali e veicolari alla rendita fondiaria. Tale relazione può essere proficuamente adoperata per stimare il funzionamento della città, sia in condizioni ordinarie che in condizioni critiche, prima e dopo un evento catastrofico, come recenti ricerche hanno dimostrato in vari contesti italiani. Il contributo propone una discussione metodologica sull’utilizzo dell’analisi configurazionale per la definizione di strategie per la mitigazione del rischio e per l’innalzamento della resilienza delle aree urbane, nell’idea di porre il tema della sicurezza al centro del piano urbanistico e del masterplanning strategico.

Configurational disaster risk reduction. La struttura relazionale dello spazio urbano può salvare la città del futuro?

Cutini V.;
2020-01-01

Abstract

I rischi naturali rappresentano una delle principali cause di declino socio-economico d’intere frange territoriali e comparti produttivi e le aree urbane ne rappresentano la categoria insediativa maggiormente esposta, in ragione dell’alta concentrazione di persone e di una strutturazione morfologica spesso incoerente con condizioni ambientali. Conformemente a quanto auspicato e prospettato dal quadro di riferimento di Sendai del 2015, il presente contributo propone l’idea di affrontare la mitigazione del rischio e la riduzione della vulnerabilità nelle aree urbane attraverso un approccio orientato innanzitutto alle persone, facendo leva sui meccanismi generativi dei fenomeni urbani legati alla configurazione degli spazi della città. La ricerca scientifica ha dimostrato che la struttura topo-geometrica dello spazio urbano ha un rapporto biunivoco con il comportamento assunto dalle persone nel suo utilizzo, con riverberazioni ed effetti a diversi livelli, dalla destinazione d’uso del suolo alla dislocazione delle attività umane, dai flussi pedonali e veicolari alla rendita fondiaria. Tale relazione può essere proficuamente adoperata per stimare il funzionamento della città, sia in condizioni ordinarie che in condizioni critiche, prima e dopo un evento catastrofico, come recenti ricerche hanno dimostrato in vari contesti italiani. Il contributo propone una discussione metodologica sull’utilizzo dell’analisi configurazionale per la definizione di strategie per la mitigazione del rischio e per l’innalzamento della resilienza delle aree urbane, nell’idea di porre il tema della sicurezza al centro del piano urbanistico e del masterplanning strategico.
2020
9788899237219
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1045081
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact