Husserl e l'intuizione delle forme

The aim of this article is to point out the gap between the notion of categorial intuition, which Husserl introduced in Sixth Logical Investigation, and the notion of eidetic seeing, which he analysed in the first paragraphs of Ideas i. To pursue my aim, I will firstly discuss Heidegger’s identification of these two notions. Secondly, I will insist on the difference between an intuition aimed to grasp the categorial forms of any object and, on the other hand, an intuition focused on the essential features of an individual object. Finally, I will explain why, in the transition from categorial to eidetic intuition, linguistic expression progressively loses the heuristic role it plays since First Logical Investigation in favour of some modifications of perception such as phantasy and imagination.

Obiettivo dell'articolo è mettere in risalto lo scarto che intercorre fra la nozione di intuizione categoriale (kategoriale Anschauung), introdotta da Husserl nella Sesta Ricerca Logica, e la nozione di vedere eidetico (Wesensschau) discussa nei primi paragrafi del primo volume di Idee. A tal fine, si inizia mettendo in discussione l'identificazione delle due nozioni proposta da Heidegger nelle lezioni dal titolo "Prolegomeni alla storia del concetto di tempo". In secondo luogo, si insiste sulla differenza che intercorre fra l'intuizione che mira a cogliere le forme categoriali di un'oggetto qualsiasi e quella focalizzata a cogliere le componenti essenziali di un oggetto individuale. Nell'ultima parte dell'articolo, si dimostra il ruolo cruciale giocato dalla riflessione sull'espressione linguistica e sulla fantasia (Phantasie) nel passaggio da una concezione di intuizione delle forme all'altra.