Il processo di progressiva tematizzazione di Genere e Scienza come questione politica e area di intervento per le policy pubbliche affonda le proprie radici nel riconoscimento formale dei diritti di partecipazione delle donne alla scienza e si manifesta nel progressivo sviluppo di un corpus di politiche, sempre più articolato e multidimensionale, orientato a trasformare tali entitlements in un’uguaglianza sostanziale. Un processo che prende avvio negli anni Ottanta del Novecento negli Stati Uniti e, passando attraverso iniziative promosse da diversi governi nazionali e organismi sovranazionali , trova il proprio apice nell’inserimento di tale issue tra le priorità trasversali per le politiche europee di ricerca con Horizon 2020 (2014-2020). Un percorso lungo e articolato che testimonia il successo dell’attività di rivendicazione da parte di lobby organizzate di donne e, nello specifico di donne scienziate , sostanziatosi in una relazione biunivoca e circolare, descritta come il frutto di un naturale processo di osmosi, tra la letteratura scientifica in materia e le dinamiche che hanno connotato i dibattiti, le iniziative e le policy che sono andati sviluppandosi attorno al tema . Nel ripercorrere le dinamiche che hanno condotto all’identificazione di Genere e Scienza come ambito legittimo di intervento per l’azione pubblica, il presente contributo intende aprire la black-box della ricostruzione mainstream adottando una chiave interpretativa centrata sulla prospettiva costruzionista dei «problemi sociali», da qui in poi CSP – Constructing Social Problems . Un approccio che permette di considerare tale issue come costrutto piuttosto che come «fatto», di leggere il processo di definizione come risultato di un confronto tra definizioni e idiomi differenti, piuttosto che come progressiva identificazione della sola e vera definizione oggettiva e universale, e capace di considerare i claims nella loro relazione con i claims-makers, individui o gruppi organizzati portatori di uno specifico sistema di interessi e di valori . Una lettura che, se esplorata nelle sue connessioni con i cultural studies, permette di leggere l’attività di claiming per rivelare le dinamiche di potere tra claims-makers.

Sul processo di definizione di Genere e Scienza come «problema sociale»: tra CSP, contestualismo e cultural studies

Cervia, Silvia
2020-01-01

Abstract

Il processo di progressiva tematizzazione di Genere e Scienza come questione politica e area di intervento per le policy pubbliche affonda le proprie radici nel riconoscimento formale dei diritti di partecipazione delle donne alla scienza e si manifesta nel progressivo sviluppo di un corpus di politiche, sempre più articolato e multidimensionale, orientato a trasformare tali entitlements in un’uguaglianza sostanziale. Un processo che prende avvio negli anni Ottanta del Novecento negli Stati Uniti e, passando attraverso iniziative promosse da diversi governi nazionali e organismi sovranazionali , trova il proprio apice nell’inserimento di tale issue tra le priorità trasversali per le politiche europee di ricerca con Horizon 2020 (2014-2020). Un percorso lungo e articolato che testimonia il successo dell’attività di rivendicazione da parte di lobby organizzate di donne e, nello specifico di donne scienziate , sostanziatosi in una relazione biunivoca e circolare, descritta come il frutto di un naturale processo di osmosi, tra la letteratura scientifica in materia e le dinamiche che hanno connotato i dibattiti, le iniziative e le policy che sono andati sviluppandosi attorno al tema . Nel ripercorrere le dinamiche che hanno condotto all’identificazione di Genere e Scienza come ambito legittimo di intervento per l’azione pubblica, il presente contributo intende aprire la black-box della ricostruzione mainstream adottando una chiave interpretativa centrata sulla prospettiva costruzionista dei «problemi sociali», da qui in poi CSP – Constructing Social Problems . Un approccio che permette di considerare tale issue come costrutto piuttosto che come «fatto», di leggere il processo di definizione come risultato di un confronto tra definizioni e idiomi differenti, piuttosto che come progressiva identificazione della sola e vera definizione oggettiva e universale, e capace di considerare i claims nella loro relazione con i claims-makers, individui o gruppi organizzati portatori di uno specifico sistema di interessi e di valori . Una lettura che, se esplorata nelle sue connessioni con i cultural studies, permette di leggere l’attività di claiming per rivelare le dinamiche di potere tra claims-makers.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1068256
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