L’albicocco (Prunus armeniaca L.) è particolarmente sensibile alle gelate primaverili, che possono causare gravi danni alla sua fruttificazione, colpendo sia le gemme a fiore nei più avanzati stadi fenologici che i giovani frutticini allegati. Sono state condotte, in condizioni controllate, prove di stress da freddo, mediante temperature artificiali sotto gli 0 °C, allo scopo di valutare la possibilità di confermare sugli stessi genotipi le differenze nella tolleranza alle gelate, rilevate nelle condizioni di campo. I risultati dei suddetti test hanno messo in evidenza un diverso grado di tolleranza al freddo in relazione al genotipo ed allo stadio fenologico. Dopo la fine della dormienza endogena e negli stadi prefiorali, allorché le gemme a fiore sono più suscettibili, alcuni genotipi (Haggith e selezioni DCDSL 11/48/2, 7 C 20/3, 2/29/11) sono risultate resistenti, non solo a temperature di –4 °C, ma anche a –8 °C. È stata confermata una stretta correlazione tra questa elevata resistenza al freddo artificiale in condizioni controllate ed il comportamento in campo di questi genotipi, a seguito di una gelata primaverile a –3,5 °C avvenuta nell’aprile 2004, alcuni giorni dopo l’antesi.
Tolleranza alle gelate primaverili: ricerca di possibili fonti genetiche nell'albicocco
VITI, RAFFAELLA;
2006-01-01
Abstract
L’albicocco (Prunus armeniaca L.) è particolarmente sensibile alle gelate primaverili, che possono causare gravi danni alla sua fruttificazione, colpendo sia le gemme a fiore nei più avanzati stadi fenologici che i giovani frutticini allegati. Sono state condotte, in condizioni controllate, prove di stress da freddo, mediante temperature artificiali sotto gli 0 °C, allo scopo di valutare la possibilità di confermare sugli stessi genotipi le differenze nella tolleranza alle gelate, rilevate nelle condizioni di campo. I risultati dei suddetti test hanno messo in evidenza un diverso grado di tolleranza al freddo in relazione al genotipo ed allo stadio fenologico. Dopo la fine della dormienza endogena e negli stadi prefiorali, allorché le gemme a fiore sono più suscettibili, alcuni genotipi (Haggith e selezioni DCDSL 11/48/2, 7 C 20/3, 2/29/11) sono risultate resistenti, non solo a temperature di –4 °C, ma anche a –8 °C. È stata confermata una stretta correlazione tra questa elevata resistenza al freddo artificiale in condizioni controllate ed il comportamento in campo di questi genotipi, a seguito di una gelata primaverile a –3,5 °C avvenuta nell’aprile 2004, alcuni giorni dopo l’antesi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.