Il trattamento delle fratture del femore distale negli ultimi 40 anni è notevolmente evoluto. Nonostante ciò rimangono delle fratture difficili da trattare a causa del grave coinvolgimento articolare talvolta associato e con una prognosi spesso non prevedibile. Durante gli anni sono stati proposti numerosi mezzi di sintesi che hanno portato a risultati variabili. Attualmente sembra che le placche a stabilità angolare e i chiodi retrogradi siano gli impianti che diano un maggiore affidamento. Dallʼanalisi della nostra casistica si evince come, a nostro parere, le placche condiliche a stabilità angolare rimangono il mezzo di sintesi di scelta
Femore
LISANTI, MICHELE;
2007-01-01
Abstract
Il trattamento delle fratture del femore distale negli ultimi 40 anni è notevolmente evoluto. Nonostante ciò rimangono delle fratture difficili da trattare a causa del grave coinvolgimento articolare talvolta associato e con una prognosi spesso non prevedibile. Durante gli anni sono stati proposti numerosi mezzi di sintesi che hanno portato a risultati variabili. Attualmente sembra che le placche a stabilità angolare e i chiodi retrogradi siano gli impianti che diano un maggiore affidamento. Dallʼanalisi della nostra casistica si evince come, a nostro parere, le placche condiliche a stabilità angolare rimangono il mezzo di sintesi di sceltaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.