Le linee guida su approccio diagnostico, classificazione e gestione del paziente leishmaniotico proteinurico, elaborate dal “Gruppo di Studio sulla Leishmaniosi Canina” (G.S.L.C.) sono basate sulla letteratura scientifica internazionale, e dove questa è carente, sull’esperienza dei partecipanti al G.S.L.C. Questo documento ha lo scopo di descrivere l’approccio ideale e più completo alla malattia anche se queste linee guida non devono sostituirsi al giudizio del clinico il quale, soprattutto in una ma- lattia complessa quale la leishmaniosi, deve valutarne l’applicabilità o modularle caso per caso. Il paziente con segni clinici e/o alterazioni di laboratorio compatibili con leishmaniosi (lesioni cutanee o oculari, linfoadeno- patia, zoppia, anemia, disprotidemie, iperazotemia, proteinuria) deve essere considerato malato se il parassita è evidenziabile citologicamente nelle lesioni e/o il titolo anticorpale è 4 volte superiore al limite di positività del laboratorio di riferimento. Se il titolo anticorpale è medio-basso e l’esame citologico negativo, vanno eseguiti esami istologici/immunoistochimici (sulle lesio- ni cutanee) o PCR su midollo e/o linfonodo. Se solamente quest’ultimo esame risulta positivo il soggetto deve essere conside- rato infetto e, anche malato, solo nel caso emerga una chiara correlazione tra la positività e la lesione. Se anche la PCR risulta negativa il soggetto va considerato esposto e monitorato sierologicamente. La proteinuria deve essere quantificata mediante il rapporto proteine/creatinina urinario (PU/CU). Dato che il grado di protei- nuria si associa alla possibilità di sviluppare insufficienza renale, è importante non solo instaurare una terapia anti-Leishmania ma anche contrastare la proteinuria. A tale scopo possono essere utilizzati diversi farmaci, tra i quali gli ACE-inibitori. Infine, è necessario modificare la dieta, soprattutto nei soggetti con contemporanea insufficienza renale.

LEISHMANIOSI CANINA: LINEE GUIDA SU DIAGNOSI, STADIAZIONE, TERAPIA, MONITORAGGIO E PREVENZIONE Parte I: Approccio diagnostico e classificazione del paziente leishmaniotico e gestione del paziente proteinurico

LUBAS, GEORGE;
2007-01-01

Abstract

Le linee guida su approccio diagnostico, classificazione e gestione del paziente leishmaniotico proteinurico, elaborate dal “Gruppo di Studio sulla Leishmaniosi Canina” (G.S.L.C.) sono basate sulla letteratura scientifica internazionale, e dove questa è carente, sull’esperienza dei partecipanti al G.S.L.C. Questo documento ha lo scopo di descrivere l’approccio ideale e più completo alla malattia anche se queste linee guida non devono sostituirsi al giudizio del clinico il quale, soprattutto in una ma- lattia complessa quale la leishmaniosi, deve valutarne l’applicabilità o modularle caso per caso. Il paziente con segni clinici e/o alterazioni di laboratorio compatibili con leishmaniosi (lesioni cutanee o oculari, linfoadeno- patia, zoppia, anemia, disprotidemie, iperazotemia, proteinuria) deve essere considerato malato se il parassita è evidenziabile citologicamente nelle lesioni e/o il titolo anticorpale è 4 volte superiore al limite di positività del laboratorio di riferimento. Se il titolo anticorpale è medio-basso e l’esame citologico negativo, vanno eseguiti esami istologici/immunoistochimici (sulle lesio- ni cutanee) o PCR su midollo e/o linfonodo. Se solamente quest’ultimo esame risulta positivo il soggetto deve essere conside- rato infetto e, anche malato, solo nel caso emerga una chiara correlazione tra la positività e la lesione. Se anche la PCR risulta negativa il soggetto va considerato esposto e monitorato sierologicamente. La proteinuria deve essere quantificata mediante il rapporto proteine/creatinina urinario (PU/CU). Dato che il grado di protei- nuria si associa alla possibilità di sviluppare insufficienza renale, è importante non solo instaurare una terapia anti-Leishmania ma anche contrastare la proteinuria. A tale scopo possono essere utilizzati diversi farmaci, tra i quali gli ACE-inibitori. Infine, è necessario modificare la dieta, soprattutto nei soggetti con contemporanea insufficienza renale.
2007
Costagnaro, M; Crotti, A; Fondati, A; Gradoni, L; Lubas, George; Maroli, M; Oliva, G; Poltrinieri, S; Solano Gallego, L; Roura, X; Zatelli, A; Zini, E.
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