La Phaedra di Swinburne è un testo rimasto marginale nella lunga catena di capolavori sul mito di Fedra: il materiale tematico e linguistico proviene dall’Ippolito di Euripide, dalla Phaedra di Seneca, dalla quarta delle Heroides di Ovidio e dalla Phèdre di Racine, in una trama fitta e intricata di allusioni e prestiti la cui identificazione rende possibile valutare la portata dell’intervento interpretativo di Swinburne. L’autore riutilizza il mito di Fedra, antonomastico dell’amore illecito e ineffabile, per contestare l’ideologia del puritanesimo vittoriano e rifiutarne le mistificazioni moralistiche. Nella sua Phaedra non ci sono censure né reticenze del desiderio erotico: come tutte le figure swinburniane, Fedra si trasforma in una “femme fatale”, in contrasto con i canoni morali, paradigma di un erotismo aggressivo ed ossessivo. Il centro tematico, reiterato lungo tutto il testo, diventa un unico concetto, che costituisce il fulcro di gran parte della lirica swinburniana: l’eros come energia distruttiva, equivalente alla morte.

Lettura della Phaedra di Swinburne

ROSSI LINGUANTI, ELENA
2008-01-01

Abstract

La Phaedra di Swinburne è un testo rimasto marginale nella lunga catena di capolavori sul mito di Fedra: il materiale tematico e linguistico proviene dall’Ippolito di Euripide, dalla Phaedra di Seneca, dalla quarta delle Heroides di Ovidio e dalla Phèdre di Racine, in una trama fitta e intricata di allusioni e prestiti la cui identificazione rende possibile valutare la portata dell’intervento interpretativo di Swinburne. L’autore riutilizza il mito di Fedra, antonomastico dell’amore illecito e ineffabile, per contestare l’ideologia del puritanesimo vittoriano e rifiutarne le mistificazioni moralistiche. Nella sua Phaedra non ci sono censure né reticenze del desiderio erotico: come tutte le figure swinburniane, Fedra si trasforma in una “femme fatale”, in contrasto con i canoni morali, paradigma di un erotismo aggressivo ed ossessivo. Il centro tematico, reiterato lungo tutto il testo, diventa un unico concetto, che costituisce il fulcro di gran parte della lirica swinburniana: l’eros come energia distruttiva, equivalente alla morte.
2008
ROSSI LINGUANTI, Elena
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