Una linea interpretativa che va da Ch. A. Grandgent (1909-1913) a R. Hollander (2007) vede nella frase "Se fede merta nostra maggior musa" una riserva di Dante sulla veracità dell'"Eneide" o l'affidabilità di Virgilio. L'analisi dell'episodio di Cacciaguida, in rapporto con precedenti passi del poema secondo cui Beatrice, e non lui, avrebbe rivelato al poeta "di [s]ua vita il viaggio", e l'evidenziazione di rapporti intertestuali tra "Commedia" ed "Eneide" significativi per la questione mostrano la piena affidabilità di Virgilio per Dante.

"Paradiso" 15.26 "Se fede merta": On Vergil's reliability

FRANCESCHINI, FABRIZIO
2008-01-01

Abstract

Una linea interpretativa che va da Ch. A. Grandgent (1909-1913) a R. Hollander (2007) vede nella frase "Se fede merta nostra maggior musa" una riserva di Dante sulla veracità dell'"Eneide" o l'affidabilità di Virgilio. L'analisi dell'episodio di Cacciaguida, in rapporto con precedenti passi del poema secondo cui Beatrice, e non lui, avrebbe rivelato al poeta "di [s]ua vita il viaggio", e l'evidenziazione di rapporti intertestuali tra "Commedia" ed "Eneide" significativi per la questione mostrano la piena affidabilità di Virgilio per Dante.
2008
Franceschini, Fabrizio
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