Il mito ottocentesco di chiudere bilanci pubblici in pareggio non sembra facilmente conciliabile con gli interventi pubblici tipici dello Stato sociale. Tuttavia, l’attuale crisi finanziaria che incombe sull’Europa ha finito per determinare diversi Stati membri, fra cui l’Italia, a modificare le proprie Costituzioni, per introdurvi limitazioni alla spesa pubblica. La riforma costituzionale italiana, in corso di definitiva approvazione, ha introdotto così, l’obbligo costituzionale gravante sullo Stato, di assicurare l’ «equilibrio» (e non il pareggio) tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Allo stesso tempo, si è limitata la facoltà di indebitamento per lo Stato, possibile solo al verificarsi di eventi eccezionali, non prevedendo deroghe per l’effettuazione di spese d’investimento, ammesse, invece, entro certi limiti, per le autonomie. In ogni caso, lo Stato potrà contrarre debito solo previa autorizzazione delle Camere, adottata con una procedura aggravata, rappresentata dalla maggioranza assoluta dei rispettivi componenti. The 19th century myth of closing the public sector accounts on par does not seem easily reconcilable with the typical public interventions of the Social State. Nevertheless, the current financial crisis affecting Europe has forced different Member States, among them Italy, to amend their Constitutions in order to introduce public expenditure restrictions requirements. The Italian constitutional reform, which is pending final approval, has imposed the constitutional obligation on the State to ensure a «balance» (and not the closing on par) between the income and expenditure on the accounts, taking into account the favourable phases of the economic cy- cle. At the same time, restrictions have been placed on the power of the State to incur debt, making this possible only in exceptional events, without envisaging derogations for incurring capital expenditure, which, on the other hand, is allowed to the autonomous regions within certain limits. In any case, the State may only incur debt subject to prior approval of both Houses and, to make the process more difficult, with the backing of an absolute majority of the respective members.

Presupuesto con igualdad entre ingreso y gasto e intervención pública: el equilibrio propuesto en la revisión de la Constitución italiana

PASSALACQUA, MICHELA
2009-01-01

Abstract

Il mito ottocentesco di chiudere bilanci pubblici in pareggio non sembra facilmente conciliabile con gli interventi pubblici tipici dello Stato sociale. Tuttavia, l’attuale crisi finanziaria che incombe sull’Europa ha finito per determinare diversi Stati membri, fra cui l’Italia, a modificare le proprie Costituzioni, per introdurvi limitazioni alla spesa pubblica. La riforma costituzionale italiana, in corso di definitiva approvazione, ha introdotto così, l’obbligo costituzionale gravante sullo Stato, di assicurare l’ «equilibrio» (e non il pareggio) tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Allo stesso tempo, si è limitata la facoltà di indebitamento per lo Stato, possibile solo al verificarsi di eventi eccezionali, non prevedendo deroghe per l’effettuazione di spese d’investimento, ammesse, invece, entro certi limiti, per le autonomie. In ogni caso, lo Stato potrà contrarre debito solo previa autorizzazione delle Camere, adottata con una procedura aggravata, rappresentata dalla maggioranza assoluta dei rispettivi componenti. The 19th century myth of closing the public sector accounts on par does not seem easily reconcilable with the typical public interventions of the Social State. Nevertheless, the current financial crisis affecting Europe has forced different Member States, among them Italy, to amend their Constitutions in order to introduce public expenditure restrictions requirements. The Italian constitutional reform, which is pending final approval, has imposed the constitutional obligation on the State to ensure a «balance» (and not the closing on par) between the income and expenditure on the accounts, taking into account the favourable phases of the economic cy- cle. At the same time, restrictions have been placed on the power of the State to incur debt, making this possible only in exceptional events, without envisaging derogations for incurring capital expenditure, which, on the other hand, is allowed to the autonomous regions within certain limits. In any case, the State may only incur debt subject to prior approval of both Houses and, to make the process more difficult, with the backing of an absolute majority of the respective members.
2009
Passalacqua, Michela
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