Nel solco di una diffusa utopia della partecipazione, che vede aumentare progressivamente e costantemente la platea degli inclusi digitali, si colloca una lettura che sostiene l’avvenuta conquista delle “pari opportunità digitali” da parte delle donne: il mondo di internet sarebbe, dunque, il regno della uguaglianza di genere. Tuttavia, prima di accettare questa posizione, e le implicazioni a essa conseguenti, è necessario dare risposta a numerosi interrogativi che ancora rimangono aperti e sollecitano una riflessione urgente: in tutti i paesi occidentali è possibile parlare di una chiusura dei gap digitali tra uomini e donne o permangono squilibri, anche importanti, tra le diverse realtà socio-territoriali? L’esistenza delle fratture digitali può essere ancora letta come frutto dell’appartenenza di genere, oppure siamo di fronte a un “divario civetta” che si annulla se consideriamo l’incidenza di altre variabili? E in Italia, qual è il livello di e-Inclusion delle donne? Rispetto ai segnali di chiusura del digital gender divide registrati in alcuni contesti territoriali, il volume si propone di mettere a fuoco le caratteristiche delle donne italiane nel peculiare ambito nazionale, contraddistinto da una arretratezza digitale tout court piuttosto marcata, con l’obiettivo di individuare quei fattori che contribuiscono a favorire o a ostacolare l’inclusione dei diversi segmenti della popolazione femminile. Nei fatti, le donne sembrano vittime di una frattura digitale che le allontana dal centro della società delle reti, relegandole spesso alla periferia dell’inclusione. Il miraggio di una «società dell’informazione per tutti» si infrange così contro l’evidenza: il cyberspazio rimane ancora una prerogativa di alcuni, mentre altri restano intrappolati fuori dalla rete. In particolare, quella parte di popolazione femminile a più alto rischio di esclusione sociale prima che digitale, corre il pericolo di subire il peso dell’«effetto Matilda», una moltiplicazione cumulativa degli svantaggi che - applicata alle tecnologie digitali - suona come un tetro presagio: «a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha».

Donne nella rete. Disuguaglianze digitali di genere

BRACCIALE, ROBERTA
2010-01-01

Abstract

Nel solco di una diffusa utopia della partecipazione, che vede aumentare progressivamente e costantemente la platea degli inclusi digitali, si colloca una lettura che sostiene l’avvenuta conquista delle “pari opportunità digitali” da parte delle donne: il mondo di internet sarebbe, dunque, il regno della uguaglianza di genere. Tuttavia, prima di accettare questa posizione, e le implicazioni a essa conseguenti, è necessario dare risposta a numerosi interrogativi che ancora rimangono aperti e sollecitano una riflessione urgente: in tutti i paesi occidentali è possibile parlare di una chiusura dei gap digitali tra uomini e donne o permangono squilibri, anche importanti, tra le diverse realtà socio-territoriali? L’esistenza delle fratture digitali può essere ancora letta come frutto dell’appartenenza di genere, oppure siamo di fronte a un “divario civetta” che si annulla se consideriamo l’incidenza di altre variabili? E in Italia, qual è il livello di e-Inclusion delle donne? Rispetto ai segnali di chiusura del digital gender divide registrati in alcuni contesti territoriali, il volume si propone di mettere a fuoco le caratteristiche delle donne italiane nel peculiare ambito nazionale, contraddistinto da una arretratezza digitale tout court piuttosto marcata, con l’obiettivo di individuare quei fattori che contribuiscono a favorire o a ostacolare l’inclusione dei diversi segmenti della popolazione femminile. Nei fatti, le donne sembrano vittime di una frattura digitale che le allontana dal centro della società delle reti, relegandole spesso alla periferia dell’inclusione. Il miraggio di una «società dell’informazione per tutti» si infrange così contro l’evidenza: il cyberspazio rimane ancora una prerogativa di alcuni, mentre altri restano intrappolati fuori dalla rete. In particolare, quella parte di popolazione femminile a più alto rischio di esclusione sociale prima che digitale, corre il pericolo di subire il peso dell’«effetto Matilda», una moltiplicazione cumulativa degli svantaggi che - applicata alle tecnologie digitali - suona come un tetro presagio: «a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha».
2010
Bracciale, Roberta
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/136654
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