Il saggio prende le mosse dall’elogio della mano che Aristotele tesse nel De partibus animalium e mostra come la traccia venga ripresa e approfondita da Galeno, fra gli altri. Quell’orizzonte godrà di una durata più che millenaria: ancora vi si muove, ad esempio, Leonardo che disegna accuratamente le ossa del polso e della mano. Una graduale affermazione della mano s’intravede nelle vicende che segnano la rinascita della pratica anatomica nella prima età moderna. Dopo di che, per due secoli, la mano si presterà bene ad alimentare l’affabulazione teologico-naturale. Attorno al discorso sulla mano si gioca anche la concezione del rapporto fra uomo e animali, mentre di quel discorso diventa ambito ospitale un’antropologia in ascesa verso traguardi disciplinari. Ai primi dell’Ottocento Lamarck inserisce l’uomo in un ordine bimane. Molti guardano alla mano come organo distintivo, fino a quando Darwin nel 1871 vedrà nel bipedismo dell’uomo un carattere peculiare, che liberando mani e braccia dovette evolutivamente innescare una lunga serie di altre modifiche, essenziali al processo di ominazione.

“Homo hapticus”. Sulla mano umana, da Aristotele a Darwin

POGLIANO, CLAUDIO SERGIO
2010-01-01

Abstract

Il saggio prende le mosse dall’elogio della mano che Aristotele tesse nel De partibus animalium e mostra come la traccia venga ripresa e approfondita da Galeno, fra gli altri. Quell’orizzonte godrà di una durata più che millenaria: ancora vi si muove, ad esempio, Leonardo che disegna accuratamente le ossa del polso e della mano. Una graduale affermazione della mano s’intravede nelle vicende che segnano la rinascita della pratica anatomica nella prima età moderna. Dopo di che, per due secoli, la mano si presterà bene ad alimentare l’affabulazione teologico-naturale. Attorno al discorso sulla mano si gioca anche la concezione del rapporto fra uomo e animali, mentre di quel discorso diventa ambito ospitale un’antropologia in ascesa verso traguardi disciplinari. Ai primi dell’Ottocento Lamarck inserisce l’uomo in un ordine bimane. Molti guardano alla mano come organo distintivo, fino a quando Darwin nel 1871 vedrà nel bipedismo dell’uomo un carattere peculiare, che liberando mani e braccia dovette evolutivamente innescare una lunga serie di altre modifiche, essenziali al processo di ominazione.
2010
Pogliano, CLAUDIO SERGIO
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