Gli studiosi di Ferdinando Galiani e gli stessi storici del diritto internazionale hanno sempre creduto che il «Dei doveri dei Principi neutrali», l'ultima grande opera dell'abate napoletano, fosse stata commissionata e composta in sostegno alla decisione del Regno di Napoli di aderire alla Lega della Neutralità Armata promossa da Caterina II di Russia nel 1780. L'indagine condotta sui carteggi diplomatici conservati a Firenze e a Napoli, e soprattutto il ritrovamento di un consulto inedito galianeo, hanno smentito clamorosamente questo luogo comune. Il celebrato trattato sulla neutralità del Galiani fu certamente composto su commissione del governo napoletano, ma nel quadro di una polemica politica inter-italiana scaturita dalla decisione toscana di liberalizzare il mercato delle armi nel porto franco di Livorno.
Una nuova lettura del Dei Doveri dei Principi Neutrali di Ferdinando Galiani
ADDOBBATI, ANDREA
2011-01-01
Abstract
Gli studiosi di Ferdinando Galiani e gli stessi storici del diritto internazionale hanno sempre creduto che il «Dei doveri dei Principi neutrali», l'ultima grande opera dell'abate napoletano, fosse stata commissionata e composta in sostegno alla decisione del Regno di Napoli di aderire alla Lega della Neutralità Armata promossa da Caterina II di Russia nel 1780. L'indagine condotta sui carteggi diplomatici conservati a Firenze e a Napoli, e soprattutto il ritrovamento di un consulto inedito galianeo, hanno smentito clamorosamente questo luogo comune. Il celebrato trattato sulla neutralità del Galiani fu certamente composto su commissione del governo napoletano, ma nel quadro di una polemica politica inter-italiana scaturita dalla decisione toscana di liberalizzare il mercato delle armi nel porto franco di Livorno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.