Nell'ambito di una prova agronomica di confronto tra conduzione biologica e convenzionale, in corso da circa 7 anni presso il Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “E. Avanzi” di S. Piero a Grado (PI), sono state confrontate le catture di Carabidi adulti in alcuni appezzamenti condotti secondo le due tecniche. Come è noto i Carabidi rappresentano un gruppo sistematico frequentemente utilizzato come indicatore di biodiversità. A tale scopo, in quattro appezzamenti vicini, due in conduzione biologica e due in convenzionale, per circa sette mesi consecutivi, si è condotto il monitoraggio dei Coleotteri Carabidi attraverso 24 trappole pitfall controllate settimanalmente e georeferenziate mediante GPS. I dati raccolti durante il periodo sono stati elaborati graficamente con l’impiego di software GIS (GRASS) per valutare la distribuzione spaziale degli insetti. Le posizioni delle trappole sono state riportate in mappa e a ognuna è stata associato sia il numero complessivo di esemplari raccolti che le specie, così da ottenere una distribuzione delle catture attraverso l'uso dell'indice IDW (Inverse Distance Weighting). Questa analisi è stata poi ripetuta dividendo le catture in classi di abbondanza in modo da massimizzare le differenze fra zone con bassa e alta presenza di Carabidi. Questa metodica di analisi è stata applicata sia sul numero complessivo di catture che su quelle ottenute in ogni campionamento. L’analisi grafica dei risultati ha consentito di evidenziare come, delle 10.000 catture effettuate, comprendenti un totale di 51 specie, la maggior parte siano avvenute nelle trappole collocate in parcelle a conduzione biologica e siano state comunque maggiori negli appezzamenti di mais. L’analisi temporale ha confermato questo dato, mostrando anche come il massimo delle catture si raggiunga nei mesi di giugno e luglio per poi avere un nuovo picco di abbondanza nel mese di settembre. L'uso del GIS ha consentito in questo modo uno screening rapido su un set di dati difficile da analizzare con le metodologie classiche ottenendo un risultato di chiara e immediata comprensione. I risultati ottenuti sembrano indicare come questo strumento, fatta salva l'adeguata scelta dell'algoritmo di spazializzazione, possa costituire una buona base di partenza in studi ecologici e faunistici, sia su larga che su piccola scala.

Applicazione di strumenti GIS per l'analisi della distribuzione spaziale di Coleotteri Carabidi (Coleoptera Carabidae): un caso di studio in Provincia di Pisa

ROSSI, ELISABETTA;
2011-01-01

Abstract

Nell'ambito di una prova agronomica di confronto tra conduzione biologica e convenzionale, in corso da circa 7 anni presso il Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali “E. Avanzi” di S. Piero a Grado (PI), sono state confrontate le catture di Carabidi adulti in alcuni appezzamenti condotti secondo le due tecniche. Come è noto i Carabidi rappresentano un gruppo sistematico frequentemente utilizzato come indicatore di biodiversità. A tale scopo, in quattro appezzamenti vicini, due in conduzione biologica e due in convenzionale, per circa sette mesi consecutivi, si è condotto il monitoraggio dei Coleotteri Carabidi attraverso 24 trappole pitfall controllate settimanalmente e georeferenziate mediante GPS. I dati raccolti durante il periodo sono stati elaborati graficamente con l’impiego di software GIS (GRASS) per valutare la distribuzione spaziale degli insetti. Le posizioni delle trappole sono state riportate in mappa e a ognuna è stata associato sia il numero complessivo di esemplari raccolti che le specie, così da ottenere una distribuzione delle catture attraverso l'uso dell'indice IDW (Inverse Distance Weighting). Questa analisi è stata poi ripetuta dividendo le catture in classi di abbondanza in modo da massimizzare le differenze fra zone con bassa e alta presenza di Carabidi. Questa metodica di analisi è stata applicata sia sul numero complessivo di catture che su quelle ottenute in ogni campionamento. L’analisi grafica dei risultati ha consentito di evidenziare come, delle 10.000 catture effettuate, comprendenti un totale di 51 specie, la maggior parte siano avvenute nelle trappole collocate in parcelle a conduzione biologica e siano state comunque maggiori negli appezzamenti di mais. L’analisi temporale ha confermato questo dato, mostrando anche come il massimo delle catture si raggiunga nei mesi di giugno e luglio per poi avere un nuovo picco di abbondanza nel mese di settembre. L'uso del GIS ha consentito in questo modo uno screening rapido su un set di dati difficile da analizzare con le metodologie classiche ottenendo un risultato di chiara e immediata comprensione. I risultati ottenuti sembrano indicare come questo strumento, fatta salva l'adeguata scelta dell'algoritmo di spazializzazione, possa costituire una buona base di partenza in studi ecologici e faunistici, sia su larga che su piccola scala.
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