Negli ultimi anni il bacino del Mediterraneo, che da sempre ha rivestito una rilevanza strategica nello scacchiere geopolitico internazionale, ha assunto una posizione di primo piano alla luce delle rivolte che hanno investito quasi tutti i Paesi nordafricani e medio orientali. Tali avvenimenti, sulla cui portata storica tutti gli analisti sono concordi, hanno lasciato stupita la comunità internazionale per l'organizzazione, la determinazione e la repentinità delle azioni che si sono rivelate vincenti sulle autocrazie che detenevano il potere da anni. Alla luce dei recenti eventi, la nota frattura sociale, economica e demografica fra la sponda nord e quella sud-orientale, non accenna a ricomporsi e in certi casi appare addirittura ampliata. Esaminare e interpretare le cause di questa frattura, che investe contesti dalla società alla politica, dall'economia alla cultura e all'accesso alle nuove tecnologie, non significa tuttavia sconfessare le tante omogeneità che pur caratterizzano questo mare; né tanto meno considerarle come un freno all'auspicabile processo di cooperazione nello sviluppo futuro. A distanza di più di un anno, la questione mediterranea per come ci appare dopo la cosiddetta Primavera Araba è strettamente connessa ai labili equilibri degli assetti politici interni ed internazionali: il processo democratico non è stato ancora completato e l'ascesa al potere dei partiti filo-islamici ha generato una certa inquietudine in tutta l’area occidentale, per cui l'immagine che il Mediterraneo è capace di offrirci è tutt'altro che rassicurante, sia dal punto di vista della stabilità politica, sia per quel che concerne le ricadute negative sull'economia a scala locale e globale. Il presente volume, articolato in tre sezioni, cercherà nella prima parte di offrire una definizione esauriente della “regione mediterranea”, per poi passare a definirne i limiti, fino ad evidenziare quali siano gli elementi di affinità e quelli di divergenza fra le diverse realtà socio-economiche che la compongono. La seconda parte avrà per tema le recenti rivolte che hanno contraddistinto molti Paesi arabi del Mediterraneo, con particolare attenzione alla Tunisia, prima Nazione ad essere interessata dai moti di protesta, e all’Egitto, Paese di notevole rilevanza geopolitica nell’area mediorientale. Particolare spazio verrà dedicato al racconto dei protagonisti dei fatti più significativi che hanno composto questo intricato mosaico, soprattutto dei giovani blogger, e al ruolo rivestito dai social network in genere. La terza parte, infine, sarà dedicata all'economia e alle ricadute che questi avvenimenti hanno avuto e potrebbero avere sul movimento turistico infra-mediterraneo condizionato per quasi tutto il 2011 dalla perdurante situazione di instabilità politica della Libia, dell' Egitto e soprattutto della Siria; instabilità che ha finito per penalizzare i flussi turistici della stessa Tunisia, dove la situazione politica si era appena stabilizzata. Dopo un breve cenno all'economia in Tunisia ed Egitto, vedremo quanto lo stato di incertezza e di insicurezza che si è venuto a creare in questi due Paesi, ritenuti particolarmente significativi dal punto di vista turistico per inquadrare al meglio eventuali elementi di criticità, ha penalizzato il settore turistico, voce trainante delle economie locali. In sintesi, getteremo uno sguardo sulle prospettive turistiche future, che potrebbero vedere l'affermazione di nuove tipologie di turismo, come quello di matrice musulmana denominato Halal che, per quanto in crescente affermazione nel mondo arabo, non può sostituire l’importante quota di mercato rappresentata dai turisti europei ed americani; valuteremo, altresì, se e in quale misura la stabilizzazione politica abbia favorito il movimento turistico dei due Paesi.

Mediterraneo, 'primavera araba' e turismo: nuovi scenari di frammentazione territoriale

LEMMI, ENRICA;
2012-01-01

Abstract

Negli ultimi anni il bacino del Mediterraneo, che da sempre ha rivestito una rilevanza strategica nello scacchiere geopolitico internazionale, ha assunto una posizione di primo piano alla luce delle rivolte che hanno investito quasi tutti i Paesi nordafricani e medio orientali. Tali avvenimenti, sulla cui portata storica tutti gli analisti sono concordi, hanno lasciato stupita la comunità internazionale per l'organizzazione, la determinazione e la repentinità delle azioni che si sono rivelate vincenti sulle autocrazie che detenevano il potere da anni. Alla luce dei recenti eventi, la nota frattura sociale, economica e demografica fra la sponda nord e quella sud-orientale, non accenna a ricomporsi e in certi casi appare addirittura ampliata. Esaminare e interpretare le cause di questa frattura, che investe contesti dalla società alla politica, dall'economia alla cultura e all'accesso alle nuove tecnologie, non significa tuttavia sconfessare le tante omogeneità che pur caratterizzano questo mare; né tanto meno considerarle come un freno all'auspicabile processo di cooperazione nello sviluppo futuro. A distanza di più di un anno, la questione mediterranea per come ci appare dopo la cosiddetta Primavera Araba è strettamente connessa ai labili equilibri degli assetti politici interni ed internazionali: il processo democratico non è stato ancora completato e l'ascesa al potere dei partiti filo-islamici ha generato una certa inquietudine in tutta l’area occidentale, per cui l'immagine che il Mediterraneo è capace di offrirci è tutt'altro che rassicurante, sia dal punto di vista della stabilità politica, sia per quel che concerne le ricadute negative sull'economia a scala locale e globale. Il presente volume, articolato in tre sezioni, cercherà nella prima parte di offrire una definizione esauriente della “regione mediterranea”, per poi passare a definirne i limiti, fino ad evidenziare quali siano gli elementi di affinità e quelli di divergenza fra le diverse realtà socio-economiche che la compongono. La seconda parte avrà per tema le recenti rivolte che hanno contraddistinto molti Paesi arabi del Mediterraneo, con particolare attenzione alla Tunisia, prima Nazione ad essere interessata dai moti di protesta, e all’Egitto, Paese di notevole rilevanza geopolitica nell’area mediorientale. Particolare spazio verrà dedicato al racconto dei protagonisti dei fatti più significativi che hanno composto questo intricato mosaico, soprattutto dei giovani blogger, e al ruolo rivestito dai social network in genere. La terza parte, infine, sarà dedicata all'economia e alle ricadute che questi avvenimenti hanno avuto e potrebbero avere sul movimento turistico infra-mediterraneo condizionato per quasi tutto il 2011 dalla perdurante situazione di instabilità politica della Libia, dell' Egitto e soprattutto della Siria; instabilità che ha finito per penalizzare i flussi turistici della stessa Tunisia, dove la situazione politica si era appena stabilizzata. Dopo un breve cenno all'economia in Tunisia ed Egitto, vedremo quanto lo stato di incertezza e di insicurezza che si è venuto a creare in questi due Paesi, ritenuti particolarmente significativi dal punto di vista turistico per inquadrare al meglio eventuali elementi di criticità, ha penalizzato il settore turistico, voce trainante delle economie locali. In sintesi, getteremo uno sguardo sulle prospettive turistiche future, che potrebbero vedere l'affermazione di nuove tipologie di turismo, come quello di matrice musulmana denominato Halal che, per quanto in crescente affermazione nel mondo arabo, non può sostituire l’importante quota di mercato rappresentata dai turisti europei ed americani; valuteremo, altresì, se e in quale misura la stabilizzazione politica abbia favorito il movimento turistico dei due Paesi.
2012
Lemmi, Enrica; Chieffallo, A.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/152708
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact