Il Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’Unione economica e monetaria, e segnatamente il c.d. Fiscal Compact di cui al Titolo III ( artt.3-8), firmato il 2 marzo 2012 da venticinque Stati, rappresenta l’ultima tappa di un percorso evolutivo del quadro normativo relativo alla governance economica europea che parte da lontano1. A ridosso dell’approvazione del Trattato di Lisbona si acuisce la crisi finanziaria iniziata nel 2008, realmente mai sopita, e si stagliano chiaramente le debolezze dell’integrazione economica europea sullo sfondo di un quadro normativo e istituzionale non completamente collaudato. La crisi finanziaria, esplosa con il caso Grecia nel 2010, ha posto in evidenza l’inefficacia degli strumenti e delle procedure dell’attuale assetto europeo. In generale si sono evidenziate le debolezze di un sistema basato su un asimmetria tra politica monetaria e politica fiscale; in particolare si è evidenziata, da un lato l’inefficacia di procedure non adeguate a garantire un efficace coordinamento delle politiche di bilancio, dall’altro l’inesistenza di strumenti e competenze in grado di fronteggiare i c.d. shock asimmetrici. Il ricorso ad un trattato di diritto internazionale ha suscitato molteplici perplessità sotto il profilo giuridico che saranno evidenziate al fine di comprenderne la compatibilità con l'ordinamento europeo

Il Fiscal Compact.Prime riflessioni su un accordo ricognitivo

NUGNES, FRANCESCA
2012-01-01

Abstract

Il Trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’Unione economica e monetaria, e segnatamente il c.d. Fiscal Compact di cui al Titolo III ( artt.3-8), firmato il 2 marzo 2012 da venticinque Stati, rappresenta l’ultima tappa di un percorso evolutivo del quadro normativo relativo alla governance economica europea che parte da lontano1. A ridosso dell’approvazione del Trattato di Lisbona si acuisce la crisi finanziaria iniziata nel 2008, realmente mai sopita, e si stagliano chiaramente le debolezze dell’integrazione economica europea sullo sfondo di un quadro normativo e istituzionale non completamente collaudato. La crisi finanziaria, esplosa con il caso Grecia nel 2010, ha posto in evidenza l’inefficacia degli strumenti e delle procedure dell’attuale assetto europeo. In generale si sono evidenziate le debolezze di un sistema basato su un asimmetria tra politica monetaria e politica fiscale; in particolare si è evidenziata, da un lato l’inefficacia di procedure non adeguate a garantire un efficace coordinamento delle politiche di bilancio, dall’altro l’inesistenza di strumenti e competenze in grado di fronteggiare i c.d. shock asimmetrici. Il ricorso ad un trattato di diritto internazionale ha suscitato molteplici perplessità sotto il profilo giuridico che saranno evidenziate al fine di comprenderne la compatibilità con l'ordinamento europeo
2012
Nugnes, Francesca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/153274
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