La costa toscana è caratterizzata da aree litoranee di grande valenza naturalistica con la presenza di due parchi regionali in prevalenza costieri. Tuttavia, risulta attualmente fortemente minacciata dall’erosione costiera che interessa il 36.7% delle spiagge e da una progressiva pressione antropica. Sono stati presi in esame i sistemi dunali costieri presenti all’interno di due aree protette: il Parco di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli ed il Parco della Maremma situati rispettivamente nella Toscana settentrionale e meridionale. L’obiettivo del presente studio è stato quello di chiarire come le comunità vegetali siano distribuite lungo gli ecosistemi dunali, identificare le formazioni più sensibili al disturbo e proporre delle azioni dal punto di vista gestionale. L’analisi delle fitocenosi è stata condotta mediante il campionamento del “transetto a fascia” in plot contigui di 1 m x 1 m seguendo la zonazione psammofila. I tratti di costa studiati sono stati suddivisi in settori da 1 km, ciascuno dei quali è stato classificato in 5 classi dinamiche a seconda della tipologia e dell’intensità del processo di progradazione/erosione costiera. I dati relativi al dinamismo costiero sono stati dedotti dal lavoro pubblicato dal Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (2006). Per ogni km di costa è stato eseguito un transetto di lunghezza variabile a seconda della morfologia del sistema dunale. Per ogni plot è stata registrata la presenza delle specie vegetali e la loro copertura percentuale. L’analisi multivariata dei dati vegetazionali ha consentito l’identificazione di quattro tipologie di comunità vegetali a partire dalle fitocenosi annuali della spiaggia alta fino alle formazioni arbustive delle zone interdunali e retrodunali. I risultati preliminari hanno dimostrato una chiara relazione fra le dinamiche geomorfologiche e quelle vegetazionali del sistema spiaggia-duna. In particolare, i sistemi dunali meglio conservati sono stati rinvenuti all’interno del Parco della Maremma nei tratti di costa in progradazione dove la serie vegetazionale psammofila si presenta in maniera completa. Viceversa, lungo i litorali affetti da intensa erosione, come ad es. all’interno del Parco di San Rossore, le comunità vegetali della spiaggia alta e delle dune embrionali sono praticamente scomparse lasciando scoperte all’azione delle mareggiate le dune consolidate interne. In quest’ultimo caso, risulta difficile individuare la serie psammofila in quanto le diverse comunità vegetali sono organizzate a mosaico a causa del forte disturbo dovuto all’erosione. Infine, vi sono tratti di costa stabili oppure in avanzamento dove la seriazione vegetazionale viene alterata da fattori antropici quali la presenza di stabilimenti balneari, la pulizia meccanica delle spiagge e la frequentazione dei turisti. In conclusione, si evince come lo stato attuale delle conoscenze debba essere implementato da un monitoraggio costante e multitemporale degli ecosistemi dunali costieri in modo da definire interventi di protezione e conservazione adeguati al territorio. Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (2006). Le spiagge della Toscana. Studi Costieri 10: 15-20.

GLI AMBIENTI DUNALI COSTIERI DELLA TOSCANA: CONFRONTO FRA IL PARCO DI MIGLIARINO – SAN ROSSORE – MASSACIUCCOLI ED IL PARCO DELLA MAREMMA

CICCARELLI, DANIELA
2012-01-01

Abstract

La costa toscana è caratterizzata da aree litoranee di grande valenza naturalistica con la presenza di due parchi regionali in prevalenza costieri. Tuttavia, risulta attualmente fortemente minacciata dall’erosione costiera che interessa il 36.7% delle spiagge e da una progressiva pressione antropica. Sono stati presi in esame i sistemi dunali costieri presenti all’interno di due aree protette: il Parco di Migliarino – San Rossore – Massaciuccoli ed il Parco della Maremma situati rispettivamente nella Toscana settentrionale e meridionale. L’obiettivo del presente studio è stato quello di chiarire come le comunità vegetali siano distribuite lungo gli ecosistemi dunali, identificare le formazioni più sensibili al disturbo e proporre delle azioni dal punto di vista gestionale. L’analisi delle fitocenosi è stata condotta mediante il campionamento del “transetto a fascia” in plot contigui di 1 m x 1 m seguendo la zonazione psammofila. I tratti di costa studiati sono stati suddivisi in settori da 1 km, ciascuno dei quali è stato classificato in 5 classi dinamiche a seconda della tipologia e dell’intensità del processo di progradazione/erosione costiera. I dati relativi al dinamismo costiero sono stati dedotti dal lavoro pubblicato dal Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (2006). Per ogni km di costa è stato eseguito un transetto di lunghezza variabile a seconda della morfologia del sistema dunale. Per ogni plot è stata registrata la presenza delle specie vegetali e la loro copertura percentuale. L’analisi multivariata dei dati vegetazionali ha consentito l’identificazione di quattro tipologie di comunità vegetali a partire dalle fitocenosi annuali della spiaggia alta fino alle formazioni arbustive delle zone interdunali e retrodunali. I risultati preliminari hanno dimostrato una chiara relazione fra le dinamiche geomorfologiche e quelle vegetazionali del sistema spiaggia-duna. In particolare, i sistemi dunali meglio conservati sono stati rinvenuti all’interno del Parco della Maremma nei tratti di costa in progradazione dove la serie vegetazionale psammofila si presenta in maniera completa. Viceversa, lungo i litorali affetti da intensa erosione, come ad es. all’interno del Parco di San Rossore, le comunità vegetali della spiaggia alta e delle dune embrionali sono praticamente scomparse lasciando scoperte all’azione delle mareggiate le dune consolidate interne. In quest’ultimo caso, risulta difficile individuare la serie psammofila in quanto le diverse comunità vegetali sono organizzate a mosaico a causa del forte disturbo dovuto all’erosione. Infine, vi sono tratti di costa stabili oppure in avanzamento dove la seriazione vegetazionale viene alterata da fattori antropici quali la presenza di stabilimenti balneari, la pulizia meccanica delle spiagge e la frequentazione dei turisti. In conclusione, si evince come lo stato attuale delle conoscenze debba essere implementato da un monitoraggio costante e multitemporale degli ecosistemi dunali costieri in modo da definire interventi di protezione e conservazione adeguati al territorio. Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (2006). Le spiagge della Toscana. Studi Costieri 10: 15-20.
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