La presente indagine si concentra su due questioni sollevate dall’istituto dell’immunità delle organizzazioni internazionali dalla giurisdizione di cognizione dei tribunali statali. In primo luogo, l’esistenza o meno di una norma consuetudinaria che attribuisca alle organizzazioni (o ad alcune di esse) l’immunità in parola nei confronti degli Stati complessivamente considerati, oppure di alcuni di essi (gli Stati membri, oppure gli Stati ove l’ente ha la sede o gli uffici). In secondo luogo, il rapporto che intercorre tra il godimento dell’immunità e il diritto alla tutela giurisdizionale del soggetto privato che abbia una controversia con l’organizzazione, diritto sancito sia negli strumenti internazionali di tutela dei diritti dell’uomo che nelle costituzioni statali. L’interesse per queste tematiche deriva da alcune novità prodottesi negli ultimi anni, concernenti le ricostruzioni dottrinali, la giurisprudenza statale ed internazionale, le prese di posizione degli Stati e delle organizzazioni internazionali. Un ulteriore elemento di attualità è rappresentato dalla stretta correlazione, non sempre evidenziata con il dovuto risalto, tra i due profili sopra enucleati. La soluzione del quesito inerente all’eventuale fondamento consuetudinario dell’immunità presenta intuitivamente dei riflessi sul contemperamento tra l’esigenza di indipendenza dell’organizzazione e il diritto del singolo alla tutela giurisdizionale, sia sul piano internazionale che su quello costituzionale statale. Specularmente, proprio la rilevanza degli interessi coinvolti dall’esercizio in concreto dell’immunità influenza l’atteggiamento degli Stati e dei giudici con riguardo all’aderenza o meno ad una ricostruzione che veda detta prerogativa quale discendente automaticamente da una norma consuetudinaria o dalla natura di soggetto internazionale dell’organizzazione. Il Volume è diviso in due parti, una dedicata alla base giuridica dell’immunità, l’altra al rapporto tra l’immunità e il diritto di accesso alla giustizia degli individui. In ciascuna delle parti, sarà condotta una verifica analitica dei dati della prassi, avendo riguardo, come è ovvio, alla giurisprudenza statale e alla prassi convenzionale (molto spesso citate a sostegno del preteso fondamento consuetudinario), ma allargando altresì l’attenzione ad un insieme di comportamenti statali e di dati a cui non sempre è stata dedicata la dovuta attenzione. L’indagine sarà in seguito rivolta alle posizioni espresse in dottrina: cercheremo di verificare la coerenza intrinseca delle argomentazioni addotte, e la loro aderenza alla realtà dei rapporti internazionali e ai risultati emersi nella ricerca svolta nei Capitoli precedenti.

Immunità dalla giurisdizione versus diritto di accesso alla giustizia: il caso delle organizzazioni internazionali

DI FILIPPO, MARCELLO
2012-01-01

Abstract

La presente indagine si concentra su due questioni sollevate dall’istituto dell’immunità delle organizzazioni internazionali dalla giurisdizione di cognizione dei tribunali statali. In primo luogo, l’esistenza o meno di una norma consuetudinaria che attribuisca alle organizzazioni (o ad alcune di esse) l’immunità in parola nei confronti degli Stati complessivamente considerati, oppure di alcuni di essi (gli Stati membri, oppure gli Stati ove l’ente ha la sede o gli uffici). In secondo luogo, il rapporto che intercorre tra il godimento dell’immunità e il diritto alla tutela giurisdizionale del soggetto privato che abbia una controversia con l’organizzazione, diritto sancito sia negli strumenti internazionali di tutela dei diritti dell’uomo che nelle costituzioni statali. L’interesse per queste tematiche deriva da alcune novità prodottesi negli ultimi anni, concernenti le ricostruzioni dottrinali, la giurisprudenza statale ed internazionale, le prese di posizione degli Stati e delle organizzazioni internazionali. Un ulteriore elemento di attualità è rappresentato dalla stretta correlazione, non sempre evidenziata con il dovuto risalto, tra i due profili sopra enucleati. La soluzione del quesito inerente all’eventuale fondamento consuetudinario dell’immunità presenta intuitivamente dei riflessi sul contemperamento tra l’esigenza di indipendenza dell’organizzazione e il diritto del singolo alla tutela giurisdizionale, sia sul piano internazionale che su quello costituzionale statale. Specularmente, proprio la rilevanza degli interessi coinvolti dall’esercizio in concreto dell’immunità influenza l’atteggiamento degli Stati e dei giudici con riguardo all’aderenza o meno ad una ricostruzione che veda detta prerogativa quale discendente automaticamente da una norma consuetudinaria o dalla natura di soggetto internazionale dell’organizzazione. Il Volume è diviso in due parti, una dedicata alla base giuridica dell’immunità, l’altra al rapporto tra l’immunità e il diritto di accesso alla giustizia degli individui. In ciascuna delle parti, sarà condotta una verifica analitica dei dati della prassi, avendo riguardo, come è ovvio, alla giurisprudenza statale e alla prassi convenzionale (molto spesso citate a sostegno del preteso fondamento consuetudinario), ma allargando altresì l’attenzione ad un insieme di comportamenti statali e di dati a cui non sempre è stata dedicata la dovuta attenzione. L’indagine sarà in seguito rivolta alle posizioni espresse in dottrina: cercheremo di verificare la coerenza intrinseca delle argomentazioni addotte, e la loro aderenza alla realtà dei rapporti internazionali e ai risultati emersi nella ricerca svolta nei Capitoli precedenti.
2012
DI FILIPPO, Marcello
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/157378
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