Un importante problema relativo all’acustica dei ristoranti è quello di assicurare una buona intelligibilità delle conversazioni che si svolgono ad un tavolo a fronte del rumore di fondo dovuto alle conversazioni che si svolgono agli altri tavoli (il rumore dovuto a sorgenti esterne è, in questi casi, assai spesso trascurabile). Nei ristoranti la presenza di gruppi diversi di parlatori genera un rumore di fondo che il singolo parlatore deve superare, alzando il tono della propria voce, per potersi rivolgere agli ascoltatori seduti allo stesso tavolo. D’altra parte, se tale comportamento venisse seguito da tutti gli altri parlatori, il rumore di fondo aumenterebbe progressivamente spingendo ciascun parlatore ad incrementare la potenza della propria voce ed innescando in questo modo un effetto a catena, detto appunto “cocktail party effect”. Nel presente lavoro, dopo aver sviluppato alcune relazioni analitiche atte a fornire una stima del numero massimo di parlatori che possono aversi in una sala ristorante per assicurare una buona intelligibilità delle conversazioni, viene analizzato, anche con l’impiego del software di modellazione acustica Raynoise 3.0, il caso della sala self-service dell’Ospedale della Versilia.
Il “cocktail party effect” e l’acustica dei ristoranti. Un caso di studio
LECCESE, FRANCESCO;
2007-01-01
Abstract
Un importante problema relativo all’acustica dei ristoranti è quello di assicurare una buona intelligibilità delle conversazioni che si svolgono ad un tavolo a fronte del rumore di fondo dovuto alle conversazioni che si svolgono agli altri tavoli (il rumore dovuto a sorgenti esterne è, in questi casi, assai spesso trascurabile). Nei ristoranti la presenza di gruppi diversi di parlatori genera un rumore di fondo che il singolo parlatore deve superare, alzando il tono della propria voce, per potersi rivolgere agli ascoltatori seduti allo stesso tavolo. D’altra parte, se tale comportamento venisse seguito da tutti gli altri parlatori, il rumore di fondo aumenterebbe progressivamente spingendo ciascun parlatore ad incrementare la potenza della propria voce ed innescando in questo modo un effetto a catena, detto appunto “cocktail party effect”. Nel presente lavoro, dopo aver sviluppato alcune relazioni analitiche atte a fornire una stima del numero massimo di parlatori che possono aversi in una sala ristorante per assicurare una buona intelligibilità delle conversazioni, viene analizzato, anche con l’impiego del software di modellazione acustica Raynoise 3.0, il caso della sala self-service dell’Ospedale della Versilia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.