Il progetto nasce dal desiderio di creare nuovi luoghi urbani, inserendosi nel solco di una tradizione consolidata. L’asse di via Tanzini e via Ghiberti è pensato come un unico percorso, un “testo” unitario sul quale si aprono gli “episodi” delle piazze che vi si affacciano. Su questo asse si innestano i vicoli verso la Sieve e quelli che salgono sulla collina. Anche il parcheggio diventa momento per indagare sul significato di costruire nel luogo: non una semplice infrastruttura ma un insieme di elementi che si integrano con le preesistenze costruite e del paesaggio. Discorso a parte merita il parcheggio: il progetto sfrutta la pendenza del terreno, riuscendo a porre i due livelli del parcheggio senza nascondere l’angolo delle mura e mantenendo la permeabilità verso la collina. Il fronte verso la strada è un muro spesso al cui interno vengono alloggiate alternativamente le scale, le quinte d’alberi, le aperture strombate che permettono di far entrare luce naturale nel piano seminterrato. Sul retro il piano del parcheggio è staccato dal grande muro a retta per permettere un’ulteriore fonte di illuminazione naturale. Il muro spesso del parcheggio diventa così segno forte, diviene un grande terrazzamento con cipressi e rampicanti, una strada tra due muri, tipica del paesaggio tradizionale toscano.

Riqualificazione del centro storico di Pontassieve

BOSCHI, ANTONELLO
1998-01-01

Abstract

Il progetto nasce dal desiderio di creare nuovi luoghi urbani, inserendosi nel solco di una tradizione consolidata. L’asse di via Tanzini e via Ghiberti è pensato come un unico percorso, un “testo” unitario sul quale si aprono gli “episodi” delle piazze che vi si affacciano. Su questo asse si innestano i vicoli verso la Sieve e quelli che salgono sulla collina. Anche il parcheggio diventa momento per indagare sul significato di costruire nel luogo: non una semplice infrastruttura ma un insieme di elementi che si integrano con le preesistenze costruite e del paesaggio. Discorso a parte merita il parcheggio: il progetto sfrutta la pendenza del terreno, riuscendo a porre i due livelli del parcheggio senza nascondere l’angolo delle mura e mantenendo la permeabilità verso la collina. Il fronte verso la strada è un muro spesso al cui interno vengono alloggiate alternativamente le scale, le quinte d’alberi, le aperture strombate che permettono di far entrare luce naturale nel piano seminterrato. Sul retro il piano del parcheggio è staccato dal grande muro a retta per permettere un’ulteriore fonte di illuminazione naturale. Il muro spesso del parcheggio diventa così segno forte, diviene un grande terrazzamento con cipressi e rampicanti, una strada tra due muri, tipica del paesaggio tradizionale toscano.
1998
Boschi, Antonello
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/54723
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