A partire da un’analisi delle pratiche di cittadinanza attiva introdotte dalla Regione Toscana, il testo si propone di approfondire il percorso di coinvolgimento di soggetti disabili, loro famigliari e associazioni, nella elaborazione del Piano Sociale per la Disabilità della SdS Firenze Nord-Ovest. La pratica esaminata si caratterizza per un uso innovativo e integrato delle opportunità previste dai dettati normativi regionali, e per aver dato vita ad un coinvolgimento comunitario che ha consentito di trovare risposte condivise per fronteggiare alcune questioni rimaste, per lungo tempo, irrisolte. Il percorso compiuto ha consentito di verificare come, attraverso un uso consapevole delle opportunità previste dal sistema, sia possibile innescare dinamiche processive, di collaborazione e condivisione, tra i diversi attori in campo (istituzioni pubbliche e private, privato sociale e cittadinanza). Tuttavia, nel corso dell’analisi, quello stesso sistema (i.e. Regione Toscana) è andato configurandosi anche quale principale ostacolo alla possibilità che i percorsi attivati contribuiscano effettivamente a quell'innovazione sociale che si dichiara di voler sostenere, superando il tradizionale approccio settoriale e direttivo alle politiche sanitarie per attribuire un ruolo da protagonista alla comunità locale.
Le pratiche di cittadinanza attiva come strumento di innovazione sociale: il caso del Piano Sociale per la Disabilità nella SdS Firenze Nord-Ovest
CERVIA, SILVIA
2015-01-01
Abstract
A partire da un’analisi delle pratiche di cittadinanza attiva introdotte dalla Regione Toscana, il testo si propone di approfondire il percorso di coinvolgimento di soggetti disabili, loro famigliari e associazioni, nella elaborazione del Piano Sociale per la Disabilità della SdS Firenze Nord-Ovest. La pratica esaminata si caratterizza per un uso innovativo e integrato delle opportunità previste dai dettati normativi regionali, e per aver dato vita ad un coinvolgimento comunitario che ha consentito di trovare risposte condivise per fronteggiare alcune questioni rimaste, per lungo tempo, irrisolte. Il percorso compiuto ha consentito di verificare come, attraverso un uso consapevole delle opportunità previste dal sistema, sia possibile innescare dinamiche processive, di collaborazione e condivisione, tra i diversi attori in campo (istituzioni pubbliche e private, privato sociale e cittadinanza). Tuttavia, nel corso dell’analisi, quello stesso sistema (i.e. Regione Toscana) è andato configurandosi anche quale principale ostacolo alla possibilità che i percorsi attivati contribuiscano effettivamente a quell'innovazione sociale che si dichiara di voler sostenere, superando il tradizionale approccio settoriale e direttivo alle politiche sanitarie per attribuire un ruolo da protagonista alla comunità locale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.