Lo sviluppo del sistema architettonico gotico in Toscana nel corso del Duecento e sino all'inizio del Trecento è fortemente influenzato a più riprese dalle coeve produzioni francesi. Un primo stadio ha visto elementi borgognoni raccolti dagli artisti toscani a partire dalla metà circa del Duecento grazie alla presenza e all'azione di artefici interni all'ordine cistercense attivi nella regione al cantiere di San Galgano. Un nuovo momento di contatto con più recenti realizzazioni artistiche francesi,stavolta dell'Ile de France, avviene nel terzo quarto del secolo con l'attività di Nicola Pisano che negli elementi di scultura architettonica dei suoi pulpiti, del Duomo di Siena e, più tardi, del terzo ordine esterno del Battistero di Pisa mostra di conoscere e di voler profondamente reinterpretare recenti soluzioni comparse a Parigi, ad esempio sui portali dei fianchi della cattedrale di Notre-Dame. Alla fine del secolo, i cantieri fiorentini diretti da Arnolfo di Cambio mostrano pure riferimenti a opere scultoree d'Oltralpe ma al contempo se ne distaccano anche strutturalmente, mostrando di voler raggiungere risultati parimenti monumentali e di grandiosa novità sulla base di una cultura politicamente e tecnicamente diversa da quella francese, che tuttavia rimane uno degli elementi ispiratori delle nuove realizzazioni.
Les grands chantiers toscans de la fin du XIIIe siècle
ASCANI, VALERIO
2015-01-01
Abstract
Lo sviluppo del sistema architettonico gotico in Toscana nel corso del Duecento e sino all'inizio del Trecento è fortemente influenzato a più riprese dalle coeve produzioni francesi. Un primo stadio ha visto elementi borgognoni raccolti dagli artisti toscani a partire dalla metà circa del Duecento grazie alla presenza e all'azione di artefici interni all'ordine cistercense attivi nella regione al cantiere di San Galgano. Un nuovo momento di contatto con più recenti realizzazioni artistiche francesi,stavolta dell'Ile de France, avviene nel terzo quarto del secolo con l'attività di Nicola Pisano che negli elementi di scultura architettonica dei suoi pulpiti, del Duomo di Siena e, più tardi, del terzo ordine esterno del Battistero di Pisa mostra di conoscere e di voler profondamente reinterpretare recenti soluzioni comparse a Parigi, ad esempio sui portali dei fianchi della cattedrale di Notre-Dame. Alla fine del secolo, i cantieri fiorentini diretti da Arnolfo di Cambio mostrano pure riferimenti a opere scultoree d'Oltralpe ma al contempo se ne distaccano anche strutturalmente, mostrando di voler raggiungere risultati parimenti monumentali e di grandiosa novità sulla base di una cultura politicamente e tecnicamente diversa da quella francese, che tuttavia rimane uno degli elementi ispiratori delle nuove realizzazioni.File | Dimensione | Formato | |
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