La storiografia ha dedicato uno sguardo attento alla Scuola di Scienze corporative di Pisa, uno dei principali istituti creati in epoca fascista – per speciale iniziativa di Giuseppe Bottai – allo scopo di formare una nuova classe dirigente che si identificasse organicamente nel regime. All’indomani della Liberazione, l’eredità scientifica e didattica di una simile inedita esperienza, caratterizzata anche dalla volontà di proporre una progressiva e più avanzata integrazione tra discipline giuridiche, economiche e politico-sociali, non fu del tutto abbandonata. Già nel 1945, un gruppo di docenti impegnati nelle attività della Scuola di scienze corporative, tra i quali spiccava la figura di Lorenzo Mossa, fondò l’Istituto di Studi per la Riforma sociale, con l’ufficiale proposito di promuovere «lo studio scientifico dei problemi attinenti alle riforme che nel campo economico, giuridico, politico e sociale, sono propugnate dai vari partiti politici e sono oggetto di elaborazione e attuazione legislativa». Seminari e lezioni coinvolsero studiosi di altissimo profilo e di provenienza disciplinare differente, uniti dalla comune finalità di fare dell’università un luogo dove si elaborassero le concrete «riforme» politiche, economiche e sociali della giovane democrazia in costruzione. Attingendo in maniera sistematica a fonti inedite provenienti dall'archivio di ateneo, il saggio mette in luce il ruolo centrale di Mossa e il rilievo scientifico-politico della sua "Nuova rivista di diritto commerciale".

L'Università come laboratorio per le riforme. Lorenzo Mossa e l'Istituto di studi per la riforma sociale di Pisa (1945-1957)

BRECCIA, ALESSANDRO
2015-01-01

Abstract

La storiografia ha dedicato uno sguardo attento alla Scuola di Scienze corporative di Pisa, uno dei principali istituti creati in epoca fascista – per speciale iniziativa di Giuseppe Bottai – allo scopo di formare una nuova classe dirigente che si identificasse organicamente nel regime. All’indomani della Liberazione, l’eredità scientifica e didattica di una simile inedita esperienza, caratterizzata anche dalla volontà di proporre una progressiva e più avanzata integrazione tra discipline giuridiche, economiche e politico-sociali, non fu del tutto abbandonata. Già nel 1945, un gruppo di docenti impegnati nelle attività della Scuola di scienze corporative, tra i quali spiccava la figura di Lorenzo Mossa, fondò l’Istituto di Studi per la Riforma sociale, con l’ufficiale proposito di promuovere «lo studio scientifico dei problemi attinenti alle riforme che nel campo economico, giuridico, politico e sociale, sono propugnate dai vari partiti politici e sono oggetto di elaborazione e attuazione legislativa». Seminari e lezioni coinvolsero studiosi di altissimo profilo e di provenienza disciplinare differente, uniti dalla comune finalità di fare dell’università un luogo dove si elaborassero le concrete «riforme» politiche, economiche e sociali della giovane democrazia in costruzione. Attingendo in maniera sistematica a fonti inedite provenienti dall'archivio di ateneo, il saggio mette in luce il ruolo centrale di Mossa e il rilievo scientifico-politico della sua "Nuova rivista di diritto commerciale".
2015
Breccia, Alessandro
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