Il libro esamina il complesso fenomeno del teatro dei “Maggi” in Toscana nel periodo della sua massima diffusione e fortuna, tra la fine del Settecento e tutto l'Ottocento. Dopo averne valutato la dimensione propriamente spettacolare, la pertinenza storica e antropologica al mondo delle contadinanze toscane dell'Ottocento, si rileva l'ascendenza dei suoi moduli drammaturgici e scenici a un genere di teatro senz'altro anteriore alla nascita del «dramma moderno». Si colgono tracce di più antiche tradizioni e concezioni della teatralità non tanto nelle fonti letterarie (cantari cavallereschi e Sacre Rappresentazioni, Dante e la Bibbia, Pulci e Boiardo, Ariosto e Tasso) quanto nella struttura dei testi maggeschi (sempre provvisori e parziali) e nei modi della loro rappresentazione. L'analisi specifica dei copioni pervenuti - anche in confronto con testi di altra natura - ha consentito inoltre una loro descrizione e classificazione in base all’intreccio o alla «composizione» (Propp), partendo dal rilievo di quegli elementi che nell'organismo maggesco, di «campione» in «campione», funzionano allo stesso modo, e permettono quindi di definire il genere (fra oralità e scrittura) al quale queste opere drammatiche del contado toscano appartengono.

"Il teatro dei Maggi in Toscana (drammaturgia-ideologia-spettacolo nella tradizione popolare)"

BARSOTTI, ANNA
1983-01-01

Abstract

Il libro esamina il complesso fenomeno del teatro dei “Maggi” in Toscana nel periodo della sua massima diffusione e fortuna, tra la fine del Settecento e tutto l'Ottocento. Dopo averne valutato la dimensione propriamente spettacolare, la pertinenza storica e antropologica al mondo delle contadinanze toscane dell'Ottocento, si rileva l'ascendenza dei suoi moduli drammaturgici e scenici a un genere di teatro senz'altro anteriore alla nascita del «dramma moderno». Si colgono tracce di più antiche tradizioni e concezioni della teatralità non tanto nelle fonti letterarie (cantari cavallereschi e Sacre Rappresentazioni, Dante e la Bibbia, Pulci e Boiardo, Ariosto e Tasso) quanto nella struttura dei testi maggeschi (sempre provvisori e parziali) e nei modi della loro rappresentazione. L'analisi specifica dei copioni pervenuti - anche in confronto con testi di altra natura - ha consentito inoltre una loro descrizione e classificazione in base all’intreccio o alla «composizione» (Propp), partendo dal rilievo di quegli elementi che nell'organismo maggesco, di «campione» in «campione», funzionano allo stesso modo, e permettono quindi di definire il genere (fra oralità e scrittura) al quale queste opere drammatiche del contado toscano appartengono.
1983
Barsotti, Anna
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