La Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte a Roma conserva 75 disegni e dipinti di Giuseppe Angelelli (Coimbra, 1803- Firenze 1849), uno dei pittori della Spedizione franco-toscana in Egitto nel 1828-29, evento fondante della moderna egittologia. Acquisiti nel 1942, essi appartenevano al portafoglio personale del pittore, realizzato in Egitto nei ritagli di tempo che gli lasciava il lavoro di copia delle scene e dei testi geroglifici sulle pareti dei templi e delle tombe: si tratta di vedute di monumenti antichi, paesaggi, alcuni ritratti. A differenza dei disegni e acquerelli commissionatigli dalla Spedizione, quasi tutti pubblicati e conservati presso la Biblioteca Universitaria di Pisa, i lavori in BiASA erano stati solo in piccola parte descritti e riprodotti fino ad oggi (Paribeni 1943; Tosi 2000); 43 di essi, in particolare, non erano finora conosciuti, così come era ormai ignota l’ubicazione del bozzetto ad olio del grande quadro della Spedizione che Angelelli eseguì tra 1830 e 1836, esposto nel Museo Egizio di Firenze, ritrovato in occasione di questo studio presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. Il fascino dei lavori conservati in BiASA non esaurisce peraltro il loro valore: il saggio mette in rilievo la loro importanza come documenti storici e memoria preziosa di un paesaggio architettonico ed etnografico ormai quasi interamente scomparso e, soprattutto, l’apporto che essi possono dare alla ricostruzione del paesaggio archeologico egiziano, in particolare dell’antica Tebe d’Egitto.

I disegni e dipinti di Giuseppe Angelelli relativi alla Spedizione franco-toscana in Egitto (1828-1829) nella Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte - Roma

BETRO', MARIA CARMELA
2015-01-01

Abstract

La Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte a Roma conserva 75 disegni e dipinti di Giuseppe Angelelli (Coimbra, 1803- Firenze 1849), uno dei pittori della Spedizione franco-toscana in Egitto nel 1828-29, evento fondante della moderna egittologia. Acquisiti nel 1942, essi appartenevano al portafoglio personale del pittore, realizzato in Egitto nei ritagli di tempo che gli lasciava il lavoro di copia delle scene e dei testi geroglifici sulle pareti dei templi e delle tombe: si tratta di vedute di monumenti antichi, paesaggi, alcuni ritratti. A differenza dei disegni e acquerelli commissionatigli dalla Spedizione, quasi tutti pubblicati e conservati presso la Biblioteca Universitaria di Pisa, i lavori in BiASA erano stati solo in piccola parte descritti e riprodotti fino ad oggi (Paribeni 1943; Tosi 2000); 43 di essi, in particolare, non erano finora conosciuti, così come era ormai ignota l’ubicazione del bozzetto ad olio del grande quadro della Spedizione che Angelelli eseguì tra 1830 e 1836, esposto nel Museo Egizio di Firenze, ritrovato in occasione di questo studio presso l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. Il fascino dei lavori conservati in BiASA non esaurisce peraltro il loro valore: il saggio mette in rilievo la loro importanza come documenti storici e memoria preziosa di un paesaggio architettonico ed etnografico ormai quasi interamente scomparso e, soprattutto, l’apporto che essi possono dare alla ricostruzione del paesaggio archeologico egiziano, in particolare dell’antica Tebe d’Egitto.
2015
Betro', MARIA CARMELA
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