L’esperienza diretta, prima ancora di qualunque statistica, ci mostra la permanente esistenza di profonde barriere culturali che hanno indirizzato e continuano a indirizzare e condizionare le scelte di studio di molte donne, pur motivate all’acquisizione di competenze avanzate e interessate a un possibile inserimento in professioni legate al mondo della ricerca teorica e applicata. Esiste un’evidente attrazione verso determinati percorsi formativi, quelli che oggi vengono comunemente identificati con le formule di “scienze umane” e di “scienze della vita”, mentre le donne appaiono tuttora in larga misura respinte da quegli ambiti di studio e di formazione che si caratterizzano per un più elevato contenuto tecnologico. Non indagheremo in questa sede le origini storiche e sociali di questi orientamenti e non analizzeremo in dettaglio i limiti specifici della nostra formazione primaria e secondaria, che a loro volta condizionano le scelte successive, ma ci limiteremo a sottolineare che non si tratta comunque di un fenomeno universale, almeno nel mondo attuale, in quanto in molti Paesi sviluppati questa polarizzazione delle scelte è oggi assai meno marcata, se non addirittura quasi assente. Per un’analisi più precisa di queste dinamiche ci vengono comunque in aiuto alcune statistiche1
La Fisica universitaria in una prospettiva di genere: 1980-2015
ROSSI, PAOLO
2015-01-01
Abstract
L’esperienza diretta, prima ancora di qualunque statistica, ci mostra la permanente esistenza di profonde barriere culturali che hanno indirizzato e continuano a indirizzare e condizionare le scelte di studio di molte donne, pur motivate all’acquisizione di competenze avanzate e interessate a un possibile inserimento in professioni legate al mondo della ricerca teorica e applicata. Esiste un’evidente attrazione verso determinati percorsi formativi, quelli che oggi vengono comunemente identificati con le formule di “scienze umane” e di “scienze della vita”, mentre le donne appaiono tuttora in larga misura respinte da quegli ambiti di studio e di formazione che si caratterizzano per un più elevato contenuto tecnologico. Non indagheremo in questa sede le origini storiche e sociali di questi orientamenti e non analizzeremo in dettaglio i limiti specifici della nostra formazione primaria e secondaria, che a loro volta condizionano le scelte successive, ma ci limiteremo a sottolineare che non si tratta comunque di un fenomeno universale, almeno nel mondo attuale, in quanto in molti Paesi sviluppati questa polarizzazione delle scelte è oggi assai meno marcata, se non addirittura quasi assente. Per un’analisi più precisa di queste dinamiche ci vengono comunque in aiuto alcune statistiche1I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.