Il titolo è esemplare; nella sua essenzialità il senso dell’intero volume: un’esplorazione critica completa delle molteplici facce dell’attività di Toni Servillo per il teatro. Benché conosciuto dal grande pubblico soprattutto grazie a memorabili e pluripremiati ruoli cinematografici (sotto la direzione di Sorrentino, ma anche di Martone, Garrone, Andò, Ciprì), l’“attore-autore” vanta oggi una carriera teatrale quasi trentennale, che dalla scena trae energia anche per le sue interpretazioni filmiche. Nel tracciarne il percorso Anna Barsotti dà per la prima volta rilievo alle esperienze iniziali nell’alveo del teatro sperimentale degli anni Settanta e Ottanta, alla luce dell’elaborazione delle “silhouettes” servilliane, per analizzare poi la serie delle sue pregevoli e fortunate messinscene (da Moscato, Viviani, Molière, Marivaux, Goldoni, Eduardo De Filippo). Con passione e rigore scientifico, il volume indaga ogni aspetto della poetica e della pratica teatrale di Servillo: quello puramente attorico, sulla scena e sullo schermo, e quello registico, declinato secondo un rinnovato modello capocomicale che incorpora anche la scrittura scenica. Ricostruisce quindi il suo “romanzo spettacolare”; perché l’una parte si rispecchia nell’altra senza soluzione di continuità, secondo la prospettiva, cara all’autrice, della “spirale”. Un capitolo, firmato da Carlo Titomanlio, è dedicato alle peculiari scelte scenografiche degli spettacoli analizzati nel libro, nonché delle regie liriche. Impreziosisce il volume un lungo “dialogo” con l’attore e regista casertano, centrato sui modi e sulle forme del suo fare teatro. Lo completano una esaustiva Teatrografia e Bibliografia.

Viaggiare leggeri. La scenografia nel teatro di Toni Servillo

TITOMANLIO, CARLO
2016-01-01

Abstract

Il titolo è esemplare; nella sua essenzialità il senso dell’intero volume: un’esplorazione critica completa delle molteplici facce dell’attività di Toni Servillo per il teatro. Benché conosciuto dal grande pubblico soprattutto grazie a memorabili e pluripremiati ruoli cinematografici (sotto la direzione di Sorrentino, ma anche di Martone, Garrone, Andò, Ciprì), l’“attore-autore” vanta oggi una carriera teatrale quasi trentennale, che dalla scena trae energia anche per le sue interpretazioni filmiche. Nel tracciarne il percorso Anna Barsotti dà per la prima volta rilievo alle esperienze iniziali nell’alveo del teatro sperimentale degli anni Settanta e Ottanta, alla luce dell’elaborazione delle “silhouettes” servilliane, per analizzare poi la serie delle sue pregevoli e fortunate messinscene (da Moscato, Viviani, Molière, Marivaux, Goldoni, Eduardo De Filippo). Con passione e rigore scientifico, il volume indaga ogni aspetto della poetica e della pratica teatrale di Servillo: quello puramente attorico, sulla scena e sullo schermo, e quello registico, declinato secondo un rinnovato modello capocomicale che incorpora anche la scrittura scenica. Ricostruisce quindi il suo “romanzo spettacolare”; perché l’una parte si rispecchia nell’altra senza soluzione di continuità, secondo la prospettiva, cara all’autrice, della “spirale”. Un capitolo, firmato da Carlo Titomanlio, è dedicato alle peculiari scelte scenografiche degli spettacoli analizzati nel libro, nonché delle regie liriche. Impreziosisce il volume un lungo “dialogo” con l’attore e regista casertano, centrato sui modi e sulle forme del suo fare teatro. Lo completano una esaustiva Teatrografia e Bibliografia.
2016
Titomanlio, Carlo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/792007
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