Nelle attività industriali che utilizzano o producono sostanze chimiche sono ben noti ed evidenziati dal punto di vista normativo i pericoli derivanti dalla formazione e il rilascio di sostanze intrinsecamente pericolose. Particolarmente preoccupante è la formazione di composti indesiderati a seguito di eventi incidentali o di reazioni impreviste e instabilità, che possono risultare nella sintesi di sostanze anche molto più pericolose di quelle inizialmente presenti, come avvenuto nel caso dell’incidente di Seveso. Nonostante ciò non esistono ancora metodologie e procedure consolidate e condivise per l’individuazione, la quantificazione e la valutazione dei composti che possono formarsi in tali scenari. Nel presente lavoro la problematica viene affrontata su due differenti livelli: da un lato si descrive lo sviluppo di una procedura basata su protocolli sperimentali di riferimento per la valutazione e l’individuazione delle tipologie e quantità di possibili prodotti formati a partire da un sistema di composizione nota, dall’altro si propone un approccio alla classificazione delle proprietà di tali prodotti col fine di tracciare il profilo degli impatti potenziali dovuti al rilascio di queste sostanze. Nella prima parte del lavoro è stata sviluppata una matrice di protocolli sperimentali di riferimento basati sull’integrazione di diverse tecniche calorimetriche (quali termogravimetria, calorimetria differenziale in scansione, calorimetria adiabatica) e analitiche (quali tecniche spettroscopiche, di spettrometria di massa, tecniche cromatografiche), finalizzati all’identificazione di un insieme rappresentativo di prodotti attesi in eventi incidentali coinvolgenti sostanze pericolose. Per quanto riguarda invece l’attività di definizione dei profili di impatto, essa è stata distinta in due fasi: la prima ha richiesto l’individuazione di indici che descrivano il profilo di impatto di una sostanza; nella seconda fase è stato sviluppato un approccio semplificato per descrivere il profilo di impatto dell’insieme di sostanze basato su valori caratteristici appositamente ricavati in funzione della struttura chimica delle sostanze.

Il rischio intrinseco dovuto alla formazione indesiderata di prodotti pericolosi: procedure di valutazione basate su protocolli sperimentali di riferimento

BARONTINI, FEDERICA;ZANELLI, SEVERINO;
2006-01-01

Abstract

Nelle attività industriali che utilizzano o producono sostanze chimiche sono ben noti ed evidenziati dal punto di vista normativo i pericoli derivanti dalla formazione e il rilascio di sostanze intrinsecamente pericolose. Particolarmente preoccupante è la formazione di composti indesiderati a seguito di eventi incidentali o di reazioni impreviste e instabilità, che possono risultare nella sintesi di sostanze anche molto più pericolose di quelle inizialmente presenti, come avvenuto nel caso dell’incidente di Seveso. Nonostante ciò non esistono ancora metodologie e procedure consolidate e condivise per l’individuazione, la quantificazione e la valutazione dei composti che possono formarsi in tali scenari. Nel presente lavoro la problematica viene affrontata su due differenti livelli: da un lato si descrive lo sviluppo di una procedura basata su protocolli sperimentali di riferimento per la valutazione e l’individuazione delle tipologie e quantità di possibili prodotti formati a partire da un sistema di composizione nota, dall’altro si propone un approccio alla classificazione delle proprietà di tali prodotti col fine di tracciare il profilo degli impatti potenziali dovuti al rilascio di queste sostanze. Nella prima parte del lavoro è stata sviluppata una matrice di protocolli sperimentali di riferimento basati sull’integrazione di diverse tecniche calorimetriche (quali termogravimetria, calorimetria differenziale in scansione, calorimetria adiabatica) e analitiche (quali tecniche spettroscopiche, di spettrometria di massa, tecniche cromatografiche), finalizzati all’identificazione di un insieme rappresentativo di prodotti attesi in eventi incidentali coinvolgenti sostanze pericolose. Per quanto riguarda invece l’attività di definizione dei profili di impatto, essa è stata distinta in due fasi: la prima ha richiesto l’individuazione di indici che descrivano il profilo di impatto di una sostanza; nella seconda fase è stato sviluppato un approccio semplificato per descrivere il profilo di impatto dell’insieme di sostanze basato su valori caratteristici appositamente ricavati in funzione della struttura chimica delle sostanze.
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