La chirurgia di salvataggio dell’arto in ortopedia oncologica ha visto grandi progressi negli ultimi decenni grazie all’associazione con le terapie farmacologiche e radianti. Tale tipo di chirurgia riveste una particolare importanza quando i soggetti sono in età pediatrica perché permette oltre al vantaggio psicologico di conservare l’arto quello di permettere un recupero della funzione anche grazie alle grandi capacità di adattamento alla disabilità che è tipica dei soggetti pediatrici. Nello stesso tempo però le difficoltà tecniche aumentano in quanto bisogna garantire un arto stabile, che possa accompagnare la crescita del paziente e rendere meno gravosi eventuali interventi successivi di ripresa al raggiungimento dell’età adulta. Per questi motivi la preferenza è sempre andata in genere alle ricostruzioni con innesti ossei massivi che garantivano un supporto per eventuali ricostruzioni successive e più recentemente a trapianti ossei vascolarizzati in grado di sostituire in maniera definitiva la parte asportata per la patologia oncologica. Lo scopo del presente lavoro è di analizzare le diverse possibilità ricostruttive con innesti ossei durante l’età pediatrica mettendone in risalto le possibili indicazioni, vantaggi e limiti.

Bone tumor surgery in childhood: New reconstructive frontier [Chirurgia dei tumori ossei in età pediatrica: Nuove frontiere ricostruttive]

CAPANNA, RODOLFO;
2007-01-01

Abstract

La chirurgia di salvataggio dell’arto in ortopedia oncologica ha visto grandi progressi negli ultimi decenni grazie all’associazione con le terapie farmacologiche e radianti. Tale tipo di chirurgia riveste una particolare importanza quando i soggetti sono in età pediatrica perché permette oltre al vantaggio psicologico di conservare l’arto quello di permettere un recupero della funzione anche grazie alle grandi capacità di adattamento alla disabilità che è tipica dei soggetti pediatrici. Nello stesso tempo però le difficoltà tecniche aumentano in quanto bisogna garantire un arto stabile, che possa accompagnare la crescita del paziente e rendere meno gravosi eventuali interventi successivi di ripresa al raggiungimento dell’età adulta. Per questi motivi la preferenza è sempre andata in genere alle ricostruzioni con innesti ossei massivi che garantivano un supporto per eventuali ricostruzioni successive e più recentemente a trapianti ossei vascolarizzati in grado di sostituire in maniera definitiva la parte asportata per la patologia oncologica. Lo scopo del presente lavoro è di analizzare le diverse possibilità ricostruttive con innesti ossei durante l’età pediatrica mettendone in risalto le possibili indicazioni, vantaggi e limiti.
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