Nell'articolo si presentano i risultati di una ricerca su agronomia e agricoltura in Corsica e Toscana nel corso del XIX secolo. Nel processo di rivoluzione agronomica e di trasformazione delle tecniche agrarie che si palesò in Europa, nel corso dell’Ottocento, il Granducato di Toscana si trovò, almeno per alcuni aspetti, all’avanguardia, grazie alle iniziative di un gruppo di proprietari fondiari fortemente integrato con i circoli scientifici europei più dinamici. Possidenti come Cosimo Ridolfi, Bettino Ricasoli, Raffaello Lambruschini dettero vita a numerose iniziative (apertura di scuole d’agricoltura e organizzazione di poderi modello, creazione del primo corso d’agricoltura all’Università di Pisa, ecc.) destinate ad interessare, almeno fino ai primi anni ’30, anche numerosi proprietari fondiari còrsi che intrattenevano relazioni epistolari con i toscani. Dagli anni ’40, proprietari fondiari e agronomi còrsi iniziarono un percorso per porterà ad un fecondo dialogo con i principali studiosi di agricoltura francesi (fra cui Louis Moll e A. De Gasparin). Questo processo ˗ che coincise con un tentativo (solo parzialmente riuscito) di riorganizzazione dell’agricoltura insulare ˗ si intensificò negli anni del II Impero, grazie anche agli studi di Regolo Carlotti, periodicamente discussi e valutati dalla Société Impériale et Centrale d’Agriculture de France. Si trattò, per alcuni versi, di una sorta di “età dell’oro” dell’agricoltura insulare, destinata, dagli anni ’80, a sperimentare una crisi prolungata che porterà alla destrutturazione degli equilibri socio-economici dell’isola.

Agronomia e agricoltura in Corsica e Toscana nel XIX secolo

CINI, MARCO
2014-01-01

Abstract

Nell'articolo si presentano i risultati di una ricerca su agronomia e agricoltura in Corsica e Toscana nel corso del XIX secolo. Nel processo di rivoluzione agronomica e di trasformazione delle tecniche agrarie che si palesò in Europa, nel corso dell’Ottocento, il Granducato di Toscana si trovò, almeno per alcuni aspetti, all’avanguardia, grazie alle iniziative di un gruppo di proprietari fondiari fortemente integrato con i circoli scientifici europei più dinamici. Possidenti come Cosimo Ridolfi, Bettino Ricasoli, Raffaello Lambruschini dettero vita a numerose iniziative (apertura di scuole d’agricoltura e organizzazione di poderi modello, creazione del primo corso d’agricoltura all’Università di Pisa, ecc.) destinate ad interessare, almeno fino ai primi anni ’30, anche numerosi proprietari fondiari còrsi che intrattenevano relazioni epistolari con i toscani. Dagli anni ’40, proprietari fondiari e agronomi còrsi iniziarono un percorso per porterà ad un fecondo dialogo con i principali studiosi di agricoltura francesi (fra cui Louis Moll e A. De Gasparin). Questo processo ˗ che coincise con un tentativo (solo parzialmente riuscito) di riorganizzazione dell’agricoltura insulare ˗ si intensificò negli anni del II Impero, grazie anche agli studi di Regolo Carlotti, periodicamente discussi e valutati dalla Société Impériale et Centrale d’Agriculture de France. Si trattò, per alcuni versi, di una sorta di “età dell’oro” dell’agricoltura insulare, destinata, dagli anni ’80, a sperimentare una crisi prolungata che porterà alla destrutturazione degli equilibri socio-economici dell’isola.
2014
Cini, Marco
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/815085
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