La riforma costituzionale non modifica formalmente le norme del titolo III sul governo e ciò nonostante ha dei riflessi significativi sulla forma di governo italiana. A partire dalle due ricostruzioni più significative del concetto di forma di governo elaborate in Italia da Elia e da Luciani, si cerca di individuare, all’interno delle norme della riforma costituzionale, quali siano le conseguenze che possono derivare ai rapporti fra gli organi nel nostro ordinamento. Attenzione particolare viene data sia al rapporto prevalente che si potrà instaurare fra Camera dei Deputati e Governo, ma anche alla trasformazione del Senato della Repubblica, alla propria autonomia di decisione e all’indipendenza da ogni vincolo fiduciario. Analisi che tiene conto della nuova forma di bicameralismo e della rappresentatività indiretta del Senato, del rapporto di fiducia esclusivo del governo con la Camera dei Deputati, del nuovo procedimento legislativo. Altro profilo attiene all’analisi delle conseguenze derivanti dalla diversa e più ampia rappresentanza regionale e locale che si viene ad instaurare nel nostro ordinamento con l’istituzione di un Senato rappresentativo delle Autonomie e dall’altro da una riduzione delle competenze legislative regionali. Questa forte incidenza della riforma costituzionale sulla forma di governo impone infine di chiedersi se sia stata legittima o comunque opportuna un’iniziativa ed una partecipazione attiva del governo in tutta la fase d’approvazione del nuovo testo costituzionale e di richiesta referendaria.

Il bicameralismo nella riforma costituzionale ed effetti sulla forma di governo

CATELANI, ELISABETTA
2015-01-01

Abstract

La riforma costituzionale non modifica formalmente le norme del titolo III sul governo e ciò nonostante ha dei riflessi significativi sulla forma di governo italiana. A partire dalle due ricostruzioni più significative del concetto di forma di governo elaborate in Italia da Elia e da Luciani, si cerca di individuare, all’interno delle norme della riforma costituzionale, quali siano le conseguenze che possono derivare ai rapporti fra gli organi nel nostro ordinamento. Attenzione particolare viene data sia al rapporto prevalente che si potrà instaurare fra Camera dei Deputati e Governo, ma anche alla trasformazione del Senato della Repubblica, alla propria autonomia di decisione e all’indipendenza da ogni vincolo fiduciario. Analisi che tiene conto della nuova forma di bicameralismo e della rappresentatività indiretta del Senato, del rapporto di fiducia esclusivo del governo con la Camera dei Deputati, del nuovo procedimento legislativo. Altro profilo attiene all’analisi delle conseguenze derivanti dalla diversa e più ampia rappresentanza regionale e locale che si viene ad instaurare nel nostro ordinamento con l’istituzione di un Senato rappresentativo delle Autonomie e dall’altro da una riduzione delle competenze legislative regionali. Questa forte incidenza della riforma costituzionale sulla forma di governo impone infine di chiedersi se sia stata legittima o comunque opportuna un’iniziativa ed una partecipazione attiva del governo in tutta la fase d’approvazione del nuovo testo costituzionale e di richiesta referendaria.
2015
Catelani, Elisabetta
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