L'avvento della guerra totale nel ventesimo secolo ha vanificato tutti gli sforzi compiuti nel secolo precedente di "civilizzare" la guerra, codificandone le forme legittime per proteggere le popolazioni civili, soccorrere i feriti, tenere sotto controllo i prigionieri, etc. Con la seconda guerra mondiale la violenza è aumentata in maniera esponenziale, con la messa a punto di tecniche di distruzione di massa che hanno reso ancora più insensibili e spietati i carnefici, trasformando i civili in masse anonime di vittime. Tutto ciò ha determinato anche un radicale cambiamento nelle narrazioni di guerra e nelle pratiche commemorative e, dunque, nelle politiche della memoria: da allora, guerra e genocidio hanno cominciato a intrecciarsi e i civili sono diventati i testimoni privilegiati della violenza bellica, arrivando a eclissare l'immagine stessa del soldato come principale vittima della guerra.
Crimini e memorie di guerra
PEZZINO, PAOLO
2004-01-01
Abstract
L'avvento della guerra totale nel ventesimo secolo ha vanificato tutti gli sforzi compiuti nel secolo precedente di "civilizzare" la guerra, codificandone le forme legittime per proteggere le popolazioni civili, soccorrere i feriti, tenere sotto controllo i prigionieri, etc. Con la seconda guerra mondiale la violenza è aumentata in maniera esponenziale, con la messa a punto di tecniche di distruzione di massa che hanno reso ancora più insensibili e spietati i carnefici, trasformando i civili in masse anonime di vittime. Tutto ciò ha determinato anche un radicale cambiamento nelle narrazioni di guerra e nelle pratiche commemorative e, dunque, nelle politiche della memoria: da allora, guerra e genocidio hanno cominciato a intrecciarsi e i civili sono diventati i testimoni privilegiati della violenza bellica, arrivando a eclissare l'immagine stessa del soldato come principale vittima della guerra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.