Il progetto scientifico della collana degli Acta Curiarum Regni Sardiniae prevede la pubblicazione di ventidue Parlamenti dal 1355 al 1699 e degli atti stamentari del 1793-1799. Si tratta di un’operazione culturale di grande importanza, motivata – come si legge sul sito del Consiglio Regionale della Sardegna – dalla consapevolezza che «l'esame del peculiare ruolo che i Parlamenti andarono assumendo in rapporto alla società isolana, in quel corso storico plurisecolare, avrebbe consentito di valutare meglio quanto questo istituto trapiantato da una classe dominante esterna seppe divenire strumento di unità amministrativa e territoriale della Sardegna e organo giuridicamente e politicamente rappresentativo. E avrebbe potuto, più in generale, recuperare dall'oblio una fonte straordinaria per la conoscenza della storia sarda nel più ampio contesto europeo, dell'evoluzione del mondo feudale isolano, dei processi di unificazione nazionale, di fusione etnica». Con lo scopo di far conoscere questa imponente collana i Parlamenti editi sono anche consultabili sul sito del Consiglio Regionale della Sardegna. I due Parlamenti sardi convocati dal viceré Vilanova nel 1518 e poi nel 1528 e quello convocato dal suo successore Cabrero nel 1530 si svolgono in un periodo particolarmente tumultuoso: quello che vede salire alla ribalta della storia europea Carlo V d’Asburgo e l’inizio del suo scontro con Francesco I di Francia. Il Regno di Sardegna, che solo un secolo prima, dopo una lunghissima ed aspra resistenza, era stato definitivamente acquisito e ‘pacificato’ dalla Corona di Aragona ed era pervenuto a Carlo V attraverso l’eredità dinastica della madre Giovanna, si trovava ora a far parte dell’enorme complesso territoriale dell’impero. L’isola divenne anche, fra l’altro, terreno di scontro nella guerra con la lega di Cognac (1528), quando le truppe di quest’ultima ne invasero il nord, e costituì una sorta di antemurale, nelle intenzioni e nei piani di Carlo, da opporre all’espansione del mondo ottomano e alle relative incursioni che partivano dalle coste del nord Africa. L’edizione non contiene, peraltro, soltanto i verbali inediti dei Parlamenti Vilanova e Cabrero: infatti questi ultimi, talora incompleti e in pessimo stato di conservazione, sono stati ampiamente integrati, attraverso una lunga ricerca, dalle più varie fonti archivistiche sarde e catalane. Si tratta di un lavoro fondamentale per la storia politica, istituzionale, sociale ed economica della Sardegna nel quadro dell’Europa mediterranea fra autunno del Medioevo e albori dell’età moderna.

I Parlamenti dei viceré don Angelo de Vilanova (1518-1523 e 1528) e don Martino Cabrero (1530). Voll. I e II.

GALOPPINI, LAURA
2016-01-01

Abstract

Il progetto scientifico della collana degli Acta Curiarum Regni Sardiniae prevede la pubblicazione di ventidue Parlamenti dal 1355 al 1699 e degli atti stamentari del 1793-1799. Si tratta di un’operazione culturale di grande importanza, motivata – come si legge sul sito del Consiglio Regionale della Sardegna – dalla consapevolezza che «l'esame del peculiare ruolo che i Parlamenti andarono assumendo in rapporto alla società isolana, in quel corso storico plurisecolare, avrebbe consentito di valutare meglio quanto questo istituto trapiantato da una classe dominante esterna seppe divenire strumento di unità amministrativa e territoriale della Sardegna e organo giuridicamente e politicamente rappresentativo. E avrebbe potuto, più in generale, recuperare dall'oblio una fonte straordinaria per la conoscenza della storia sarda nel più ampio contesto europeo, dell'evoluzione del mondo feudale isolano, dei processi di unificazione nazionale, di fusione etnica». Con lo scopo di far conoscere questa imponente collana i Parlamenti editi sono anche consultabili sul sito del Consiglio Regionale della Sardegna. I due Parlamenti sardi convocati dal viceré Vilanova nel 1518 e poi nel 1528 e quello convocato dal suo successore Cabrero nel 1530 si svolgono in un periodo particolarmente tumultuoso: quello che vede salire alla ribalta della storia europea Carlo V d’Asburgo e l’inizio del suo scontro con Francesco I di Francia. Il Regno di Sardegna, che solo un secolo prima, dopo una lunghissima ed aspra resistenza, era stato definitivamente acquisito e ‘pacificato’ dalla Corona di Aragona ed era pervenuto a Carlo V attraverso l’eredità dinastica della madre Giovanna, si trovava ora a far parte dell’enorme complesso territoriale dell’impero. L’isola divenne anche, fra l’altro, terreno di scontro nella guerra con la lega di Cognac (1528), quando le truppe di quest’ultima ne invasero il nord, e costituì una sorta di antemurale, nelle intenzioni e nei piani di Carlo, da opporre all’espansione del mondo ottomano e alle relative incursioni che partivano dalle coste del nord Africa. L’edizione non contiene, peraltro, soltanto i verbali inediti dei Parlamenti Vilanova e Cabrero: infatti questi ultimi, talora incompleti e in pessimo stato di conservazione, sono stati ampiamente integrati, attraverso una lunga ricerca, dalle più varie fonti archivistiche sarde e catalane. Si tratta di un lavoro fondamentale per la storia politica, istituzionale, sociale ed economica della Sardegna nel quadro dell’Europa mediterranea fra autunno del Medioevo e albori dell’età moderna.
2016
Galoppini, Laura
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Parlamento Vol. I e II.pdf

accesso aperto

Descrizione: articolo principale
Tipologia: Versione finale editoriale
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 22.38 MB
Formato Adobe PDF
22.38 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/850599
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact