Rilevando che il metodo di studio dell’Atlante «consiste essenzialmente nel confronto delle forme e dei fenomeni simili, fatto particolarmente in base ai rilievi topografici», vengono riservate alla tematica dei «centri abitati» tavole di lettura esemplificativa di fenomeni legati direttamente alla struttura e alla pianta. Il fenomeno negli anni è cambiato profondamente: le città si sono moltiplicate ed è cresciuta considerevolmente la quantità dei loro abitanti; ma ancora maggiore è stata la loro dilatazione spaziale in quanto la logica di localizzazione delle nuove attività «centrali» e di rilocalizzazione delle attività tradizionali e delle residenze ha comportato, oltre ad un uso intensivo del suolo urbano, un’espansione fisica della città sugli spazi finitimi. Per di più, nell’ultimo quarto di secolo, le trasformazioni tecnologiche e infrastrutturali dei trasporti e delle comunicazioni hanno intensificato i rapporti gravitazionali sulle città e fra le città, e, soprattutto, hanno sostituito la precedente organizzazione territoriale «puntiforme» con una assai più complessa, solitamente reticolare, fondata su aspetti funzionali e su flussi, ben traducibili in carte «tematiche» ma non sempre ugualmente leggibili nella cartografia «generale» dell’Atlante. Per quanto riguarda le «città diffuse», poi, la situazione è complicata dall’ambiguità di fondo della definizione stessa del fenomeno, che sembra riferirsi più ad una dinamica di espansione e ad un genere di vita tipici della città contemporanea che non ad una diversità sostanziale di tipo o di forma fra le città.

Città diffuse

DA POZZO, CARLO
2004-01-01

Abstract

Rilevando che il metodo di studio dell’Atlante «consiste essenzialmente nel confronto delle forme e dei fenomeni simili, fatto particolarmente in base ai rilievi topografici», vengono riservate alla tematica dei «centri abitati» tavole di lettura esemplificativa di fenomeni legati direttamente alla struttura e alla pianta. Il fenomeno negli anni è cambiato profondamente: le città si sono moltiplicate ed è cresciuta considerevolmente la quantità dei loro abitanti; ma ancora maggiore è stata la loro dilatazione spaziale in quanto la logica di localizzazione delle nuove attività «centrali» e di rilocalizzazione delle attività tradizionali e delle residenze ha comportato, oltre ad un uso intensivo del suolo urbano, un’espansione fisica della città sugli spazi finitimi. Per di più, nell’ultimo quarto di secolo, le trasformazioni tecnologiche e infrastrutturali dei trasporti e delle comunicazioni hanno intensificato i rapporti gravitazionali sulle città e fra le città, e, soprattutto, hanno sostituito la precedente organizzazione territoriale «puntiforme» con una assai più complessa, solitamente reticolare, fondata su aspetti funzionali e su flussi, ben traducibili in carte «tematiche» ma non sempre ugualmente leggibili nella cartografia «generale» dell’Atlante. Per quanto riguarda le «città diffuse», poi, la situazione è complicata dall’ambiguità di fondo della definizione stessa del fenomeno, che sembra riferirsi più ad una dinamica di espansione e ad un genere di vita tipici della città contemporanea che non ad una diversità sostanziale di tipo o di forma fra le città.
2004
DA POZZO, Carlo
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