Questo volume è stato concepito come una sorta di studio preliminare nell’ambito del Progetto di Ricerca biennale 2017-2019, finanziato dal cda dell’Università di Pisa su «Politiche pubbliche e strumenti giuridici per la riconversione e il recupero di siti industriali dismessi» (coordinato da Michela Passalacqua), per soddisfare una specifica esigenza dello stesso gruppo di lavoro: comprendere il significato, i confini e i contenuti della cosiddetta rigenerazione urbana, verso cui il più ampio e complesso tema di ricerca sembrava inevitabile sviluppasse una vera e propria «tensione». Occorreva quindi sforzarsi di condurre una riflessione prodromica quanto più organica ed interdisciplinare attorno ad un tema divenuto negli ultimi anni egemone nel dibattito urbanistico e politico attorno alla città, ma rimasto assai «evanescente» nei correlati profili giuridici. Complice una diffusa consapevolezza ambientale che ha posto in luce le criticità legate all’espansione edilizia ed il tramonto di quei paradigmi economici che si sono tradizionalmente fondati, soprattutto in ambito urbano, sulle dinamiche di crescita, la rigenerazione ha progressivamente sostituito gran parte del vocabolario utilizzato nel corso del novecento per descrivere l’intervento sulla città esistente. La rigenerazione è allora divenuta allo stesso tempo strumento ed obiettivo della maggior parte delle politiche e delle proposte in campo urbanistico, mentre la sovrastruttura giuridica solo in ultimo ha cominciato a mostrare segni di adeguamento a questi mutamenti in atto. Se il successo del termine segnala certamente una reale e sentita necessità di miglioramento delle condizioni di vita urbana, è innegabile del resto come esso abbia assunto un carattere eccessivamente generico, polisemico quanto incerto (quasi un brand urbano), tanto da ridurne fortemente la valenza strategica ed operativa nell’ottica marcatamente pragmatica della pianificazione. L’assenza di una legge nazionale di riferimento e l’eterogeneità con la quale il tema è affrontato nella legislazione regionale in materia di governo del tterritorio non fa che accentuare tali criticità. Cosa distingue la rigenerazione dalle altre forme di intervento sulla città esistente? Quali sono i contesti normativi entro i quali essa può trovare efficace collocazione? Quali da ultimo gli strumenti giuridici e tecnici per la sua applicazione? Sono questi interrogativi ritenuti da chi scrive imprescindibili per traghettare la rigenerazione dal campo degli intenti a quello della sua realizzazione. Un’«epifania» che nel contesto economico creatosi a seguito della crisi di inizio millennio sembra del resto indispensabile ed irrimandabile per il mantenimento dei livelli prestazionali di vaste parti delle città. Da questi interrogativi muovono le riflessioni proposte, provenienti sia dalla scienza giuridica sia dalla scienza urbanistica, nella convinzione che solo dalla integrazione dei due saperi possano scaturire nuove istanze capaci di proporre efficaci percorsi di ricerca utili al progresso delle comunità urbane.

Ri-conoscere la rigenerazione. Strumenti giuridici e tecniche urbanistiche

Michela Passalacqua;Alfredo Fioritto;Simone Rusci
2018-01-01

Abstract

Questo volume è stato concepito come una sorta di studio preliminare nell’ambito del Progetto di Ricerca biennale 2017-2019, finanziato dal cda dell’Università di Pisa su «Politiche pubbliche e strumenti giuridici per la riconversione e il recupero di siti industriali dismessi» (coordinato da Michela Passalacqua), per soddisfare una specifica esigenza dello stesso gruppo di lavoro: comprendere il significato, i confini e i contenuti della cosiddetta rigenerazione urbana, verso cui il più ampio e complesso tema di ricerca sembrava inevitabile sviluppasse una vera e propria «tensione». Occorreva quindi sforzarsi di condurre una riflessione prodromica quanto più organica ed interdisciplinare attorno ad un tema divenuto negli ultimi anni egemone nel dibattito urbanistico e politico attorno alla città, ma rimasto assai «evanescente» nei correlati profili giuridici. Complice una diffusa consapevolezza ambientale che ha posto in luce le criticità legate all’espansione edilizia ed il tramonto di quei paradigmi economici che si sono tradizionalmente fondati, soprattutto in ambito urbano, sulle dinamiche di crescita, la rigenerazione ha progressivamente sostituito gran parte del vocabolario utilizzato nel corso del novecento per descrivere l’intervento sulla città esistente. La rigenerazione è allora divenuta allo stesso tempo strumento ed obiettivo della maggior parte delle politiche e delle proposte in campo urbanistico, mentre la sovrastruttura giuridica solo in ultimo ha cominciato a mostrare segni di adeguamento a questi mutamenti in atto. Se il successo del termine segnala certamente una reale e sentita necessità di miglioramento delle condizioni di vita urbana, è innegabile del resto come esso abbia assunto un carattere eccessivamente generico, polisemico quanto incerto (quasi un brand urbano), tanto da ridurne fortemente la valenza strategica ed operativa nell’ottica marcatamente pragmatica della pianificazione. L’assenza di una legge nazionale di riferimento e l’eterogeneità con la quale il tema è affrontato nella legislazione regionale in materia di governo del tterritorio non fa che accentuare tali criticità. Cosa distingue la rigenerazione dalle altre forme di intervento sulla città esistente? Quali sono i contesti normativi entro i quali essa può trovare efficace collocazione? Quali da ultimo gli strumenti giuridici e tecnici per la sua applicazione? Sono questi interrogativi ritenuti da chi scrive imprescindibili per traghettare la rigenerazione dal campo degli intenti a quello della sua realizzazione. Un’«epifania» che nel contesto economico creatosi a seguito della crisi di inizio millennio sembra del resto indispensabile ed irrimandabile per il mantenimento dei livelli prestazionali di vaste parti delle città. Da questi interrogativi muovono le riflessioni proposte, provenienti sia dalla scienza giuridica sia dalla scienza urbanistica, nella convinzione che solo dalla integrazione dei due saperi possano scaturire nuove istanze capaci di proporre efficaci percorsi di ricerca utili al progresso delle comunità urbane.
2018
9788891628633
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