Nonostante l’enorme diffusione in ambito volgare della Legenda aurea, la fortunata compilazione agiografica portata a termine da Iacopo da Varazze fra il 1260 ca. e il 1298, i suoi volgarizzamenti italiani restano ancora poco studiati e quasi tutti inediti. Il contributo analizza i diversi approcci dei traduttori al testo latino attraverso il confronto fra tre traduzioni complete: la traduzione fiorentina trasmessa dal ms. Oxford, Bodleian Library, Can. it. 367 (fine XIV sec.), la traduzione toscana trasmessa dal ms. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Pal. 97 (dat. 1429-1430), e quella del ms. Philadelphia, UPL, Rare Book & Manuscript Library Collections, it. 434 (dat. 1459). L’analisi, effettuata su un campione selezionato di esempi che toccano il livello strutturale, lessicale e sintattico, mette in luce la diversità di approccio e di competenza dei singoli traduttori, ma anche le soluzioni convergenti – in particolare nella scelta di un lessico per lo più privo di latinismi – che dimostrano la consapevolezza del ruolo di ‘mediatori culturali’ nella divulgazione di un testo agiografico a un pubblico di credenti e indocti.
La traduzione della «Legenda aurea»
Speranza Cerullo
2017-01-01
Abstract
Nonostante l’enorme diffusione in ambito volgare della Legenda aurea, la fortunata compilazione agiografica portata a termine da Iacopo da Varazze fra il 1260 ca. e il 1298, i suoi volgarizzamenti italiani restano ancora poco studiati e quasi tutti inediti. Il contributo analizza i diversi approcci dei traduttori al testo latino attraverso il confronto fra tre traduzioni complete: la traduzione fiorentina trasmessa dal ms. Oxford, Bodleian Library, Can. it. 367 (fine XIV sec.), la traduzione toscana trasmessa dal ms. Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Pal. 97 (dat. 1429-1430), e quella del ms. Philadelphia, UPL, Rare Book & Manuscript Library Collections, it. 434 (dat. 1459). L’analisi, effettuata su un campione selezionato di esempi che toccano il livello strutturale, lessicale e sintattico, mette in luce la diversità di approccio e di competenza dei singoli traduttori, ma anche le soluzioni convergenti – in particolare nella scelta di un lessico per lo più privo di latinismi – che dimostrano la consapevolezza del ruolo di ‘mediatori culturali’ nella divulgazione di un testo agiografico a un pubblico di credenti e indocti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.