Il presente studio descrive lo sviluppo e l’applicazione di una procedura di ottimizzazione per la progettazione di un particolare sistema di connessione dissipativa e sostituibile (noto come DRD) da impiegare nelle strutture a telaio in acciaio a controventi concentrici (CBF). Per l’ottimizzazione dei DRD, in termini di dimensioni, materiale e disposizione, è stato utilizzato un approccio basato sulla resilienza, successivamente applicato ad una struttura caso studio multipiano con struttura CBF. La procedura di ottimizzazione è stata divisa in due sezioni principali: la prima, legata alla componente non dissipativa della connessione, ha preso in esame il problema dell’ovalizzazione dei fori in corrispondenza delle zone di contatto tra il connettore (i.e. elemento dissipativo) e le piastre interne ed esterne, valutando inoltre la possibilità di impiegare acciai ad alta resistenza per il miglioramento delle prestazioni del dispositivo e per evitare di dover sostituire alcune componenti in fase post-sismica. La seconda parte della procedura presentata ha altresì riguardato l’elemento dissipativo vero e proprio, determinando la migliore soluzione progettuale a partire da analisi di fragilità e di resilienza applicate alla struttura CBF assunta come caso studio. Per la modellazione del dispositivo e per lo svolgimento delle analisi sismiche sono state adottate procedure semplificative: in particolare il metodo SPO2IDA è stato impiegato per analizzare la fragilità in modo semplificativo, svolgendo delle singole analisi statiche non lineari al posto di numerose analisi dinamiche non lineari.
Progettazione resiliente di strutture in acciaio con connessioni dissipative DRD
Ivan Panzera;Silvia Caprili;Walter Salvatore
2019-01-01
Abstract
Il presente studio descrive lo sviluppo e l’applicazione di una procedura di ottimizzazione per la progettazione di un particolare sistema di connessione dissipativa e sostituibile (noto come DRD) da impiegare nelle strutture a telaio in acciaio a controventi concentrici (CBF). Per l’ottimizzazione dei DRD, in termini di dimensioni, materiale e disposizione, è stato utilizzato un approccio basato sulla resilienza, successivamente applicato ad una struttura caso studio multipiano con struttura CBF. La procedura di ottimizzazione è stata divisa in due sezioni principali: la prima, legata alla componente non dissipativa della connessione, ha preso in esame il problema dell’ovalizzazione dei fori in corrispondenza delle zone di contatto tra il connettore (i.e. elemento dissipativo) e le piastre interne ed esterne, valutando inoltre la possibilità di impiegare acciai ad alta resistenza per il miglioramento delle prestazioni del dispositivo e per evitare di dover sostituire alcune componenti in fase post-sismica. La seconda parte della procedura presentata ha altresì riguardato l’elemento dissipativo vero e proprio, determinando la migliore soluzione progettuale a partire da analisi di fragilità e di resilienza applicate alla struttura CBF assunta come caso studio. Per la modellazione del dispositivo e per lo svolgimento delle analisi sismiche sono state adottate procedure semplificative: in particolare il metodo SPO2IDA è stato impiegato per analizzare la fragilità in modo semplificativo, svolgendo delle singole analisi statiche non lineari al posto di numerose analisi dinamiche non lineari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.