La relazione affronta il tema delle competenze statali e regionali nelle materie della tutela dell’ambiente e dell’agricoltura, ascritte rispettivamente , a seguito della revisione costituzionale del 2001, alla competenza esclusiva dello Stato la prima , residuale delle regioni la seconda. La delimitazione degli oggetti ascrivibili ai due ambiti materiali fa emergere interferenze bidirezionali e reciproche sovrapposizioni, che richiedono spesso interventi arbitrali del Giudice delle leggi per il loro scioglimento. Il lavoro tenta di ricostruire i possibili confini delle due materie, avvalendosi delle indicazioni fornite dalla prassi legislativa e, soprattutto dei criteri elaborati dalla giurisprudenza costituzionale. Con riferimento a quest’ultima si segnala come negli anni immediatamente successivi alla revisione del Titolo V Cost. si sia mantenuto un indirizzo interpretativo che non presenta soluzioni di continuità rispetto alla giurisprudenza pre-riforma, nonostante l’espressa attribuzione allo Stato del titolo competenziale in materia ambientale, che continua ad essere considerata in prevalenza un valore costituzionale di portate trasversale che consente anche interventi da parte del legislatore regionale. In conclusione, tuttavia, si evidenzia come dalle sentenze più recenti emergano indizi che fanno pensare ad un possibile revirement giurisprudenziale da parte della Corte costituzionale

Agricoltura e ambiente

TARCHI, ROLANDO
2006-01-01

Abstract

La relazione affronta il tema delle competenze statali e regionali nelle materie della tutela dell’ambiente e dell’agricoltura, ascritte rispettivamente , a seguito della revisione costituzionale del 2001, alla competenza esclusiva dello Stato la prima , residuale delle regioni la seconda. La delimitazione degli oggetti ascrivibili ai due ambiti materiali fa emergere interferenze bidirezionali e reciproche sovrapposizioni, che richiedono spesso interventi arbitrali del Giudice delle leggi per il loro scioglimento. Il lavoro tenta di ricostruire i possibili confini delle due materie, avvalendosi delle indicazioni fornite dalla prassi legislativa e, soprattutto dei criteri elaborati dalla giurisprudenza costituzionale. Con riferimento a quest’ultima si segnala come negli anni immediatamente successivi alla revisione del Titolo V Cost. si sia mantenuto un indirizzo interpretativo che non presenta soluzioni di continuità rispetto alla giurisprudenza pre-riforma, nonostante l’espressa attribuzione allo Stato del titolo competenziale in materia ambientale, che continua ad essere considerata in prevalenza un valore costituzionale di portate trasversale che consente anche interventi da parte del legislatore regionale. In conclusione, tuttavia, si evidenzia come dalle sentenze più recenti emergano indizi che fanno pensare ad un possibile revirement giurisprudenziale da parte della Corte costituzionale
2006
8814131910
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