Le rivolte degli schiavi in Sicilia. La narrazione di Diodoro tra razionalismo e storia esemplare

Vicina all’apice della sua grandezza, la Repubblica fu scossa da due ribellioni di schiavi di inaudita gravità, scoppiate nella provincia più sicura del suo impero. Il racconto di Diodoro ci dà l’opportunità di cogliere il significato storico e umano di vicende che hanno pochi confronti nella storia occidentale, e che sono fondamentali per comprendere la natura e i limiti dell’imperialismo romano. Allo stesso tempo, esso ci fa cogliere in filigrana la sensibilità, le aspirazioni e le inquietudini dell’élite grecofona cui il suo autore apparteneva e che nelle città dell’impero cercava di preservare la propria influenza. Il commento al testo diodoreo che qui si propone dà spazio a queste molteplici valenze e le raccorda in un disegno più ampio: la chiave di lettura proposta mette infatti al centro dell’analisi la prospettiva dell’autore e il suo originale metodo storiografico, esito di un felice equilibrio tra le finalità didascaliche dell’opera e un approccio razionalistico alla ricostruzione del passato.