Estetica e sociologia. Lo stile della vita moderna

Questo volume raccoglie alcuni contributi riguardanti l’ “estetica sociologica” di Georg Simmel (1858-1918). Esso si fonda sulla convinzione di poter estrarre il significato profondo di un’epoca storica e sociale dall’analisi delle sue espressioni estetiche quotidiane, così come esse si manifestano nelle varie forme di «condensazione» della cultura oggettiva, privilegiando l’analisi delle loro dimensioni spaziali, temporali, sensoriali. Inoltre essa accorda un privilegio epistemologico al frammento fortuito dell’esperienza sociale quotidiana, il cui sfondo generalmente è rappresentato dalla metropoli come luogo della modernità. Questo approccio originale di Simmel alla realtà sociale è stato spesso svalutato come “sociologia da salotto”, ma in realtà costituisce uno dei lasciti più fecondi per la sociologia della cultura contemporanea. Troviamo tracce di questo stile non solo in alcuni autori immediatamente successivi a Simmel, come Siegfried Kracauer e Walter Benjamin (L’ornamento della massa, I «passages» di Parigi), ma anche in autori contemporanei come Pierre Bourdieu e in generale nel filone della «sociologia della vita quotidiana». I saggi proposti per questa raccolta mostrano anzitutto la consapevolezza teorica di questa prospettiva di ricerca per poi mostrarne l’applicazione ad alcuni luoghi “chiave” della vita quotidiana metropolitana, come le esposizioni d’arte e le esposizioni commerciali di merci, la ritualità delle forme di interazione sociale più elementari come il pasto, l’importanza dello “stile” nella vita moderna. La società stessa nel suo insieme viene rappresentata efficacemente come un oggetto estetico, un’opera d’arte, in cui anche le relazioni sociali più tenue e precarie contribuiscono alla riuscita del tutto al pari di quelle più costanti e durature.