Si tratta di quattro carte (21r, 25v-26v) datate 1536-1537, in cui il Messinese studia lo sviluppo della superficie dei poliedri regolari sul piano, molto probabilmente per poterli costruire manualmente. In cima alla carta 25v si legge infatti: "Qua forma secanda sit pagina ad compaginandas bases solidorum regularium". Sebbene la prima data presente sul manoscritto sia il 3 luglio 153619, è quasi certo che Maurolico avesse scritto qualcosa di simile o comunque si fosse interessato al problema matematico già anni prima, dal momento che durante la stesura del Libellus aveva indubbiamente costruito dei modellini dei solidi regolari, quale indispensabile supporto alle proprie osservazioni. A conferma non ci sono altre carte coeve al De impletione. Le Compaginationes rivelano che il Matematico stava studiando i poliedri e, in particolare, il loro sviluppo ancora nella seconda metà degli anni ’30,dopo aver ultimato la sua edizione dei libri solidi (1532) e revisionato il De impletione (1535).

Compaginationes solidorum regularium

CLAUDIA ADDABBO
Primo
Writing – Review & Editing
2015-01-01

Abstract

Si tratta di quattro carte (21r, 25v-26v) datate 1536-1537, in cui il Messinese studia lo sviluppo della superficie dei poliedri regolari sul piano, molto probabilmente per poterli costruire manualmente. In cima alla carta 25v si legge infatti: "Qua forma secanda sit pagina ad compaginandas bases solidorum regularium". Sebbene la prima data presente sul manoscritto sia il 3 luglio 153619, è quasi certo che Maurolico avesse scritto qualcosa di simile o comunque si fosse interessato al problema matematico già anni prima, dal momento che durante la stesura del Libellus aveva indubbiamente costruito dei modellini dei solidi regolari, quale indispensabile supporto alle proprie osservazioni. A conferma non ci sono altre carte coeve al De impletione. Le Compaginationes rivelano che il Matematico stava studiando i poliedri e, in particolare, il loro sviluppo ancora nella seconda metà degli anni ’30,dopo aver ultimato la sua edizione dei libri solidi (1532) e revisionato il De impletione (1535).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1058826
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