Il presente saggio analizza il passo del 'De Vitiis' in cui Filodemo riporta il ritratto dell''eiron' contenuto nel 'De liberando a superbia' di un ignoto Aristone (PHerc. 1008, coll. 21-23). La tesi centrale dell'Autore è che questo ritratto fortemente caricaturale, fitto di riferimenti malevoli al Socrate platonico, sia da attribuire in toto ad Aristone, piuttosto che a Filodemo, e che egli vada identificato con lo stoico Aristone di Chio. Conferma tale interpretazione la concezione radicalmente negativa dell'ironia tipica degli Stoici antichi, nonché l'estraneità alla loro tradizione di un Socrate ironico. Aristone di Chio, infatti, fedele al socratismo cinico, mirava a marginalizzare gli elementi di aporeticità presenti nei dialoghi platonici, a favore di un Socrate moralista e dogmatico ricavato piuttosto dalla lettura degli scritti senofontei. Si profila allora, quale obiettivo polemico dell'Aristone citato da Filodemo, l'interpretazione antitetica del socratismo propria di Arcesilao e la sua appropriazione in chiave scettica della figura di Socrate.

Il ritratto di Socrate nel 'De superbia' di Filodemo (PHerc. 1008, coll. 21-23)

RANOCCHIA G
2010-01-01

Abstract

Il presente saggio analizza il passo del 'De Vitiis' in cui Filodemo riporta il ritratto dell''eiron' contenuto nel 'De liberando a superbia' di un ignoto Aristone (PHerc. 1008, coll. 21-23). La tesi centrale dell'Autore è che questo ritratto fortemente caricaturale, fitto di riferimenti malevoli al Socrate platonico, sia da attribuire in toto ad Aristone, piuttosto che a Filodemo, e che egli vada identificato con lo stoico Aristone di Chio. Conferma tale interpretazione la concezione radicalmente negativa dell'ironia tipica degli Stoici antichi, nonché l'estraneità alla loro tradizione di un Socrate ironico. Aristone di Chio, infatti, fedele al socratismo cinico, mirava a marginalizzare gli elementi di aporeticità presenti nei dialoghi platonici, a favore di un Socrate moralista e dogmatico ricavato piuttosto dalla lettura degli scritti senofontei. Si profila allora, quale obiettivo polemico dell'Aristone citato da Filodemo, l'interpretazione antitetica del socratismo propria di Arcesilao e la sua appropriazione in chiave scettica della figura di Socrate.
2010
978-88-7949-558-5
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