La sottoscritta ha curato il volume 39, del 2020 della rivista "Caietele Echinox", intitolato "Subversions and Censorship: The Relationship between the Writer and Power during the Century of Dictatorships", collaborando alla medesima pubblicazione anche come autrice del saggio "Tradurre il bilinguismo di uno scrittore che si autotraduce: Matei Vișniec" (pp. 226-238). Il Volume, redatto in inglese, francese e italiano, contiene nell'introduzione (pp. 7-9) una serie di indicazioni riguardanti il modo in cui è nato questo contributo scientifico: "[Il volume] raccoglie anzitutto i contributi presentati in occasione del convegno internazionale organizzato dalla sottoscritta dal 14 al 16 novembre 2018, col doppio contributo e sostegno del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e dell’Università di Pisa, e che ha avuto un titolo in parte identico a quello sopracitato, a cui avevamo aggiunto ancora la postille finale “uno sguardo a partire dalla Romania”, poiché l’iniziativa era nata, in prima battuta, dall’opportunità di arricchire l’offerta culturale nell’ambito degli studi di Lingua e di Letteratura Romena che in questa università italiana si pregiano di una lunga esistenza. Il convegno ha inteso valorizzare, in prospettiva trasversale e multidisciplinare, alcuni temi già presentati in occasione di due edizioni consecutive di un seminario interdisciplinare, svolte all’interno del medesimo Dipartimento durante gli anni accademici 2015-16 e 2016-17, ed altri nuovi, allargando sia l’area culturale e geografica di studio – inizialmente quella dei regimi dittatoriali soprattutto dell’Europa Centrale e dell’Est –, sia il periodo temporale dell’indagine, che si è concentrato principalmente sull’arco del Novecento. Tale impostazione interdisciplinare ha messo a confronto aspetti affini e allo stesso tempo diversi (ad es. le guerre, la Shoah, gli effetti della società di massa, altri fenomeni sociali e politici), che hanno caratterizzato anche la cultura occidentale in senso lato. La molteplicità di approcci e la ricchezza di spunti tematici che il lettore scoprirà leggendo l’indice e poi ogni singolo saggio incluso in questo volume, hanno rappresentato alcune delle premesse costitutive del progetto intorno al quale è stato realizzato il convegno, e che, a seguito della collaborazione successiva con la rivista “Caietele Echinox”, risultano adesso rafforzate, grazie in particolare all’apporto complementare di nuovi saggi al corpus già prodotto nel contesto pisano e italiano, apporto offerto da colleghi studiosi dell’Università “Babeş-Bolyai” e di altre università romene e straniere, che hanno risposto al call lanciato dalla redazione di Cluj. In effetti, le giornate di studio trascorse a Pisa hanno riunito studiosi che appartengono ad aree letterarie e filologiche, nonché storiche ed artistiche, atte a configurare il fertile dialogo tra le letterature, in special modo con quella romena, al fine di esaminare fenomeni culturali, linguaggi e tecniche espressive che derivano dal rapporto che si stabilisce tra lo scrittore e il potere politico nel Novecento, proponendo allo stesso tempo di estendere l’esame critico e teorico ai temi della censura, della resistenza o, per converso, all’analisi delle conseguenze che il compromesso con la politica culturale abbia prodotto nel periodo di riferimento, ma anche in altri momenti storici. Sono qui documentate le diverse forme e fasi della censura e il suo reverso, vale a dire le strategie messe in atto per combatterla e/o soltanto per eluderla, dunque, la dissidenza e l’esilio, ovvero gli atteggiamenti assunti da scrittori e uomini di cultura, ai tempi delle dittature. I risultati di questa riflessione critica sono riuniti nelle prime tre sezioni tematiche del volume. In sintonia col tema annunciato nel titolo, il convegno ha avuto come ospite d’onore Matei Vişniec, scrittore bilingue, romeno-francese, uno dei più interessanti drammaturghi europei attuali. Drammaturgo, ma anche poeta e romanziere, Vişniec è nato nel 1956 in Romania e risiede da più di trent’anni a Parigi, dove lavora come giornalista alla Radio France Internationale. Lo scrittore è ampiamente riconosciuto nella cultura del paese di accoglienza soprattutto per la sua drammaturgia, pubblicata quasi integralmente e rappresentata su numerosi palcoscenici, a Parigi, in altre città del mondo. Per conseguenza, gli interventi pubblicati nella quarta sezione tematica illustrano aspetti collegati all’opera complessiva di Vişniec. La dott.ssa David ha seguito e accompagnato il lavoro di cura del volume in tutte le sue fasi: ha avuto dunque modo di collaborare al processo della selezione e della correzione dei saggi, che è stato condotto attraverso il sistema di referaggio peer review, accertando che al numero tematico complessivo sono stati applicati precisi metodi e criteri di valutazione scientifica.

Subversions and Censorship. The Relationship between the Writer and Power during the Century of Dictatorships

Emilia David
2020-01-01

Abstract

La sottoscritta ha curato il volume 39, del 2020 della rivista "Caietele Echinox", intitolato "Subversions and Censorship: The Relationship between the Writer and Power during the Century of Dictatorships", collaborando alla medesima pubblicazione anche come autrice del saggio "Tradurre il bilinguismo di uno scrittore che si autotraduce: Matei Vișniec" (pp. 226-238). Il Volume, redatto in inglese, francese e italiano, contiene nell'introduzione (pp. 7-9) una serie di indicazioni riguardanti il modo in cui è nato questo contributo scientifico: "[Il volume] raccoglie anzitutto i contributi presentati in occasione del convegno internazionale organizzato dalla sottoscritta dal 14 al 16 novembre 2018, col doppio contributo e sostegno del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica e dell’Università di Pisa, e che ha avuto un titolo in parte identico a quello sopracitato, a cui avevamo aggiunto ancora la postille finale “uno sguardo a partire dalla Romania”, poiché l’iniziativa era nata, in prima battuta, dall’opportunità di arricchire l’offerta culturale nell’ambito degli studi di Lingua e di Letteratura Romena che in questa università italiana si pregiano di una lunga esistenza. Il convegno ha inteso valorizzare, in prospettiva trasversale e multidisciplinare, alcuni temi già presentati in occasione di due edizioni consecutive di un seminario interdisciplinare, svolte all’interno del medesimo Dipartimento durante gli anni accademici 2015-16 e 2016-17, ed altri nuovi, allargando sia l’area culturale e geografica di studio – inizialmente quella dei regimi dittatoriali soprattutto dell’Europa Centrale e dell’Est –, sia il periodo temporale dell’indagine, che si è concentrato principalmente sull’arco del Novecento. Tale impostazione interdisciplinare ha messo a confronto aspetti affini e allo stesso tempo diversi (ad es. le guerre, la Shoah, gli effetti della società di massa, altri fenomeni sociali e politici), che hanno caratterizzato anche la cultura occidentale in senso lato. La molteplicità di approcci e la ricchezza di spunti tematici che il lettore scoprirà leggendo l’indice e poi ogni singolo saggio incluso in questo volume, hanno rappresentato alcune delle premesse costitutive del progetto intorno al quale è stato realizzato il convegno, e che, a seguito della collaborazione successiva con la rivista “Caietele Echinox”, risultano adesso rafforzate, grazie in particolare all’apporto complementare di nuovi saggi al corpus già prodotto nel contesto pisano e italiano, apporto offerto da colleghi studiosi dell’Università “Babeş-Bolyai” e di altre università romene e straniere, che hanno risposto al call lanciato dalla redazione di Cluj. In effetti, le giornate di studio trascorse a Pisa hanno riunito studiosi che appartengono ad aree letterarie e filologiche, nonché storiche ed artistiche, atte a configurare il fertile dialogo tra le letterature, in special modo con quella romena, al fine di esaminare fenomeni culturali, linguaggi e tecniche espressive che derivano dal rapporto che si stabilisce tra lo scrittore e il potere politico nel Novecento, proponendo allo stesso tempo di estendere l’esame critico e teorico ai temi della censura, della resistenza o, per converso, all’analisi delle conseguenze che il compromesso con la politica culturale abbia prodotto nel periodo di riferimento, ma anche in altri momenti storici. Sono qui documentate le diverse forme e fasi della censura e il suo reverso, vale a dire le strategie messe in atto per combatterla e/o soltanto per eluderla, dunque, la dissidenza e l’esilio, ovvero gli atteggiamenti assunti da scrittori e uomini di cultura, ai tempi delle dittature. I risultati di questa riflessione critica sono riuniti nelle prime tre sezioni tematiche del volume. In sintonia col tema annunciato nel titolo, il convegno ha avuto come ospite d’onore Matei Vişniec, scrittore bilingue, romeno-francese, uno dei più interessanti drammaturghi europei attuali. Drammaturgo, ma anche poeta e romanziere, Vişniec è nato nel 1956 in Romania e risiede da più di trent’anni a Parigi, dove lavora come giornalista alla Radio France Internationale. Lo scrittore è ampiamente riconosciuto nella cultura del paese di accoglienza soprattutto per la sua drammaturgia, pubblicata quasi integralmente e rappresentata su numerosi palcoscenici, a Parigi, in altre città del mondo. Per conseguenza, gli interventi pubblicati nella quarta sezione tematica illustrano aspetti collegati all’opera complessiva di Vişniec. La dott.ssa David ha seguito e accompagnato il lavoro di cura del volume in tutte le sue fasi: ha avuto dunque modo di collaborare al processo della selezione e della correzione dei saggi, che è stato condotto attraverso il sistema di referaggio peer review, accertando che al numero tematico complessivo sono stati applicati precisi metodi e criteri di valutazione scientifica.
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