La beatificazione di Philip K. Dick è un processo di lungo termine, inizia poco dopo la sua morte, passa attraverso il successo e la progressiva sublimazione di Blade Runner, il film di Ridley Scott tratto da Do Androids Dream of Electric Sheep?, ha un suo picco a cavallo tra gli anni Novanta del Novecento e l’inizio degli anni Duemila, si consolida nel primo decennio del nuovo millennio, e va poi via via a sfumare finché – siamo a oggi, nel 2021 – Dick, ormai ben piantato nel terreno del mainstream, retrocede sullo sfondo, o sull’Olimpo, che poi è la stessa cosa. Ma se l’appeal di Dick ha smarrito un po’ del suo smalto nelle ondate di marea del gusto e delle mode, l’idea di realtà che la sua letteratura ci aiutava a interpretare e comprendere è ancora viva e attuale, e non è cambiata la sua presa sul mondo, sul nostro mondo. Questo saggio a quattro mani intende analizzare la fantascienza di Dick (nella parte di Carducci) da una prospettiva interna al genere, e (nella parte di Fambrini) individuare alcuni intrecci intertestuali nella produzione dickiana – soprattutto in quella non fantascientifica – con particolare riferimento a modelli scandinavi.

Philip K. Dick. Tossine metaboliche e complessi illusori prevalenti

Alessandro Fambrini;
2021-01-01

Abstract

La beatificazione di Philip K. Dick è un processo di lungo termine, inizia poco dopo la sua morte, passa attraverso il successo e la progressiva sublimazione di Blade Runner, il film di Ridley Scott tratto da Do Androids Dream of Electric Sheep?, ha un suo picco a cavallo tra gli anni Novanta del Novecento e l’inizio degli anni Duemila, si consolida nel primo decennio del nuovo millennio, e va poi via via a sfumare finché – siamo a oggi, nel 2021 – Dick, ormai ben piantato nel terreno del mainstream, retrocede sullo sfondo, o sull’Olimpo, che poi è la stessa cosa. Ma se l’appeal di Dick ha smarrito un po’ del suo smalto nelle ondate di marea del gusto e delle mode, l’idea di realtà che la sua letteratura ci aiutava a interpretare e comprendere è ancora viva e attuale, e non è cambiata la sua presa sul mondo, sul nostro mondo. Questo saggio a quattro mani intende analizzare la fantascienza di Dick (nella parte di Carducci) da una prospettiva interna al genere, e (nella parte di Fambrini) individuare alcuni intrecci intertestuali nella produzione dickiana – soprattutto in quella non fantascientifica – con particolare riferimento a modelli scandinavi.
2021
Fambrini, Alessandro; Carducci, Stefano
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