Per quanto riguarda la fauna della Commedia dantesca, l’ultimo studio sistematico e completo risale al vecchio volume di Holbrook , scarsamente conosciuto sul territorio italiano. Non mancano però – sebbene non particolarmente abbondanti nel panorama critico – studi su singole figure animali o categorie di essi, oltre che su serie di similitudini o particolari aspetti della bestialità . Un tentativo di catalogazione più recente e tutto sommato esaustivo è stato condotto da Valeria Mouchet che, pur toccando solo marginalmente il poema dantesco e lasciando il bestiario poco più che allo stadio di catalogo di occorrenze, ha avuto la felice intuizione di comprendere come, ormai nel pieno del XXI secolo, l’unica via percorribile per un lavoro di tale entità sia quella di un’edizione digitale e interattiva. Il contributo mira a presentare i risultati conclusivi del mio lavoro di tesi di Dottorato, dedicato all’analisi onomasiologica del lessico animale del poema dantesco, ossia alla catalogazione concettuale delle oltre seicento occorrenze relative ad animali o parti di essi secondo il Begriffssystem di R. Hallig e W. v. Wartburg . Partendo da osservazioni di carattere metodologico, si illustrano la struttura del “bestiario” e l’articolazione interna delle singole voci, nonché le fonti consultate per la ricostruzione del repertorio simbolico dei singoli animali. Si offrono poi rapidi esempi di particolare interesse sotto il profilo linguistico e/o sotto il profilo esegetico, mostrando come – spesso – considerazioni appartenenti al primo possano condurre a nuovi sviluppi riguardanti il secondo. Sul piano macroscopico, di tale lessico si tracciano quindi la distribuzione attraverso le cantiche e i canti, l’incidenza di neologismi danteschi, la ripartizione tra occorrenze relative ad esseri realmente presenti nel mondo narrato e occorrenze coinvolte in figure retoriche, quali similitudini e metafore: dati, questi, che concorrono tutti a delineare la “funzione” del mondo animale nel poema. L’ultima parte dell'articolo è dedicata ad una riflessione sull’informatizzazione e consultabilità dei dati e dei risultati ottenuti, oltre che alla possibilità d’interfaccia con altre piattaforme e database basati sul medesimo sistema concettuale.
Osservazioni intorno al lessico zoologico della "Commedia" di Dante
Leonardo CanovaPrimo
2021-01-01
Abstract
Per quanto riguarda la fauna della Commedia dantesca, l’ultimo studio sistematico e completo risale al vecchio volume di Holbrook , scarsamente conosciuto sul territorio italiano. Non mancano però – sebbene non particolarmente abbondanti nel panorama critico – studi su singole figure animali o categorie di essi, oltre che su serie di similitudini o particolari aspetti della bestialità . Un tentativo di catalogazione più recente e tutto sommato esaustivo è stato condotto da Valeria Mouchet che, pur toccando solo marginalmente il poema dantesco e lasciando il bestiario poco più che allo stadio di catalogo di occorrenze, ha avuto la felice intuizione di comprendere come, ormai nel pieno del XXI secolo, l’unica via percorribile per un lavoro di tale entità sia quella di un’edizione digitale e interattiva. Il contributo mira a presentare i risultati conclusivi del mio lavoro di tesi di Dottorato, dedicato all’analisi onomasiologica del lessico animale del poema dantesco, ossia alla catalogazione concettuale delle oltre seicento occorrenze relative ad animali o parti di essi secondo il Begriffssystem di R. Hallig e W. v. Wartburg . Partendo da osservazioni di carattere metodologico, si illustrano la struttura del “bestiario” e l’articolazione interna delle singole voci, nonché le fonti consultate per la ricostruzione del repertorio simbolico dei singoli animali. Si offrono poi rapidi esempi di particolare interesse sotto il profilo linguistico e/o sotto il profilo esegetico, mostrando come – spesso – considerazioni appartenenti al primo possano condurre a nuovi sviluppi riguardanti il secondo. Sul piano macroscopico, di tale lessico si tracciano quindi la distribuzione attraverso le cantiche e i canti, l’incidenza di neologismi danteschi, la ripartizione tra occorrenze relative ad esseri realmente presenti nel mondo narrato e occorrenze coinvolte in figure retoriche, quali similitudini e metafore: dati, questi, che concorrono tutti a delineare la “funzione” del mondo animale nel poema. L’ultima parte dell'articolo è dedicata ad una riflessione sull’informatizzazione e consultabilità dei dati e dei risultati ottenuti, oltre che alla possibilità d’interfaccia con altre piattaforme e database basati sul medesimo sistema concettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.