Contrazione e abbandono delle aree produttive sono termini ricorrenti nell’urbanistica italiana contemporanea, in contrapposizione rispetto al periodo novecentesco, che è stato caratterizzato da tendenze di crescita ed espansione date come ormai costanti negli orizzonti di lungo periodo della pianificazione urbanistica. Questa anticipata prosperità economica ha, a partire dal duemiladieci, dato luogo a una logica di dismissione sito-specifica, risultato di divari e disparità territoriali, un problema oggi al centro del dibattito politico e dell’agenda urbanistica: divari che sembrano manifestarsi con particolare intensità nel patrimonio edilizio con destinazione produttiva, piuttosto suscettibile a retrazioni economiche globali. In Italia, questo fenomeno è aggravato da una organizzazione frammentata e articolata in piccoli e medi distretti produttivi locali, spesso insediati in aree segregate, lontane dai principali assi di trasporto regionali. In considerazione di questi aspetti, il contributo propone un’analisi sulle aree produttive della Regione Toscana, tramite l’utilizzo di strumenti di Geographic Information Systems (GIS), per apprezzare le logiche di distribuzione, agglomerazione e vicinanza spaziale ai percorsi preferenziali regionali. La convinzione è che tali logiche consentono di identificare le aree che presentano specifici caratteri di esposizione territoriale, ovvero quelle per le quali è possibile ipotizzare maggiori sensibilità rispetto alle dinamiche economiche.

Lo spazio nella contrazione industriale: specificità e risposte del patrimonio produttivo Toscano.

Altafini D;Pozzobon E;Rusci S;Cutini V
2021-01-01

Abstract

Contrazione e abbandono delle aree produttive sono termini ricorrenti nell’urbanistica italiana contemporanea, in contrapposizione rispetto al periodo novecentesco, che è stato caratterizzato da tendenze di crescita ed espansione date come ormai costanti negli orizzonti di lungo periodo della pianificazione urbanistica. Questa anticipata prosperità economica ha, a partire dal duemiladieci, dato luogo a una logica di dismissione sito-specifica, risultato di divari e disparità territoriali, un problema oggi al centro del dibattito politico e dell’agenda urbanistica: divari che sembrano manifestarsi con particolare intensità nel patrimonio edilizio con destinazione produttiva, piuttosto suscettibile a retrazioni economiche globali. In Italia, questo fenomeno è aggravato da una organizzazione frammentata e articolata in piccoli e medi distretti produttivi locali, spesso insediati in aree segregate, lontane dai principali assi di trasporto regionali. In considerazione di questi aspetti, il contributo propone un’analisi sulle aree produttive della Regione Toscana, tramite l’utilizzo di strumenti di Geographic Information Systems (GIS), per apprezzare le logiche di distribuzione, agglomerazione e vicinanza spaziale ai percorsi preferenziali regionali. La convinzione è che tali logiche consentono di identificare le aree che presentano specifici caratteri di esposizione territoriale, ovvero quelle per le quali è possibile ipotizzare maggiori sensibilità rispetto alle dinamiche economiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1106038
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