Messo a fuoco per la prima volta in un controverso saggio di Cedric Whitman (1964), il concetto di ‘eroe comico’ si è presto diffuso negli studi su Aristofane e sulla commedia attica antica. Nel dibattito che ne è scaturito, esso sembra peraltro aver contribuito più a sollevare problemi che a risolverne: alcuni studiosi hanno considerato improponibile riferire la qualifica di ‘eroico’ a un personaggio discontinuo e amorale come il protagonista aristofaneo; ad altri, il modello proposto da Whitman è sembrato inadeguato a rendere conto delle tante forme che quel protagonista assume nei singoli drammi. Lo studio di Alessandro Grilli prende le mosse da un’accurata ricostruzione del dibattito intorno all’‘eroe comico’ aristofaneo, esplorando la storia del concetto e discutendone le principali declinazioni ermeneutiche. Questa fase preliminare dell’indagine approda a una definizione radicalmente innovativa di ‘eroe comico’, fondata, più che su elementi tematici o su qualità di carattere, sui diversi fattori che canalizzano l’adesione empatica del destinatario implicito verso il protagonista. Da questo rovesciamento di prospettiva emerge una stringente tassonomia di possibili profili ‘eroici’, che permette finalmente di ricondurre la varietà dei protagonisti aristofanei a un insieme di opzioni ben ordinate inscritte nel codice del genere. Questa impostazione rende possibile individuare una ‘grammatica’ del ruolo eroico nella commedia di Aristofane, ma anche esplorarne le tendenze ideologiche, come nel caso dei tratti che caratterizzano l’eroismo femminile in Lisistrata e nelle Donne al Parlamento.
Aristofane e I volti dell’eroe. Per una grammatica dell’eroismo comico
Alessandro Grilli
2021-01-01
Abstract
Messo a fuoco per la prima volta in un controverso saggio di Cedric Whitman (1964), il concetto di ‘eroe comico’ si è presto diffuso negli studi su Aristofane e sulla commedia attica antica. Nel dibattito che ne è scaturito, esso sembra peraltro aver contribuito più a sollevare problemi che a risolverne: alcuni studiosi hanno considerato improponibile riferire la qualifica di ‘eroico’ a un personaggio discontinuo e amorale come il protagonista aristofaneo; ad altri, il modello proposto da Whitman è sembrato inadeguato a rendere conto delle tante forme che quel protagonista assume nei singoli drammi. Lo studio di Alessandro Grilli prende le mosse da un’accurata ricostruzione del dibattito intorno all’‘eroe comico’ aristofaneo, esplorando la storia del concetto e discutendone le principali declinazioni ermeneutiche. Questa fase preliminare dell’indagine approda a una definizione radicalmente innovativa di ‘eroe comico’, fondata, più che su elementi tematici o su qualità di carattere, sui diversi fattori che canalizzano l’adesione empatica del destinatario implicito verso il protagonista. Da questo rovesciamento di prospettiva emerge una stringente tassonomia di possibili profili ‘eroici’, che permette finalmente di ricondurre la varietà dei protagonisti aristofanei a un insieme di opzioni ben ordinate inscritte nel codice del genere. Questa impostazione rende possibile individuare una ‘grammatica’ del ruolo eroico nella commedia di Aristofane, ma anche esplorarne le tendenze ideologiche, come nel caso dei tratti che caratterizzano l’eroismo femminile in Lisistrata e nelle Donne al Parlamento.File | Dimensione | Formato | |
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