È da oltre centocinquant’anni, se si vuole considerare lo scavo archeologico del 1864 eseguito da Arturo Issel nella Caverna delle Arene Candide come primo momento di inizio, che nel Finalese si svolgono ricerche condotte a meglio conoscere i numerosi siti pre-protostorici dell’area, anche con l’obiettivo di comprendere dinamiche insediamentali e modelli di sfruttamento del territorio. Come ben noto, il Finalese, un’area peculiare affacciata sulla costa ligure ricca di valenze naturalistiche, ambientali, storiche e archeologiche, custodisce numerose testimonianze che scandiscono un’ininterrotta frequentazione umana dalla Preistoria più antica fino ad oggi. Poche aree italiane hanno fornito, come il Finalese, tante attestazioni della presenza delle diverse specie umane succedutesi in Europa tra il Paleolitico inferiore e quello superiore. Attraverso la documentazione restituita dalle indagini archeologiche svolte in questo territorio è possibile percorrere per intero la lenta evoluzione della tecnica di scheggiatura della pietra per la realizzazione di una strumentazione sempre più articolata, indispensabile per le quotidiane attività e la sopravvivenza dei cacciatori-raccoglitori nelle diverse fasi del Paleolitico. L’industria litica testimonia in parallelo anche l’evoluzione verso una sempre maggior complessità delle capacità cognitive del genere umano.

La più antica storia dell'uomo nel Finale. Grotte, insediamenti e scoperte tra Paleolitico ed età del Ferro

E. Starnini
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Writing – Original Draft Preparation
2021-01-01

Abstract

È da oltre centocinquant’anni, se si vuole considerare lo scavo archeologico del 1864 eseguito da Arturo Issel nella Caverna delle Arene Candide come primo momento di inizio, che nel Finalese si svolgono ricerche condotte a meglio conoscere i numerosi siti pre-protostorici dell’area, anche con l’obiettivo di comprendere dinamiche insediamentali e modelli di sfruttamento del territorio. Come ben noto, il Finalese, un’area peculiare affacciata sulla costa ligure ricca di valenze naturalistiche, ambientali, storiche e archeologiche, custodisce numerose testimonianze che scandiscono un’ininterrotta frequentazione umana dalla Preistoria più antica fino ad oggi. Poche aree italiane hanno fornito, come il Finalese, tante attestazioni della presenza delle diverse specie umane succedutesi in Europa tra il Paleolitico inferiore e quello superiore. Attraverso la documentazione restituita dalle indagini archeologiche svolte in questo territorio è possibile percorrere per intero la lenta evoluzione della tecnica di scheggiatura della pietra per la realizzazione di una strumentazione sempre più articolata, indispensabile per le quotidiane attività e la sopravvivenza dei cacciatori-raccoglitori nelle diverse fasi del Paleolitico. L’industria litica testimonia in parallelo anche l’evoluzione verso una sempre maggior complessità delle capacità cognitive del genere umano.
2021
Arobba, D.; De Pascale, A.; Starnini, E.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11568/1109974
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