L’indagine parte dalla villa Saccomanni, già Bianchini, poi Tellini situata a Castelmaggiore, quasi al centro del Monte Pisano e rivolta verso la città di Pisa, da cui la separano poco più di una decina di chilometri. La villa suburbana, che domina l’intera Valgraziosa, detta così anche per l’abbondanza delle sue acque, e oltre fino al litorale e all’arcipelago, si estende su un ampio terrapieno artificiale concluso da un poderoso muro di sostegno che ingloba uno sperone di roccia. Il particolare rapporto con il disegno del terreno, la relazione con le preesistenze e la recente attribuzione all’ingegno manierista di Bernardo Buontalenti (1536-1608), offre la possibilità di approfondire la singolare “capacità di aggancio dell’esterno” delle architetture di “Bernardo delle Girandole”. Questa “caratterizzazione territoriale”, tipica dell’ingegno scenografico buontalentiano, presuppone la “predominanza dell’affacciamento” e riferisce circa un particolare dialogo con il paesaggio toscano. Dialogo con la storia e con il contesto che, Francesco Tomassi, classe 1934, viterbese di nascita ma toscano di adozione, propone costantemente nelle sue architetture. Egli s’incentra sulla lettura del contesto toscano - analizza le emergenze architettoniche, il patrimonio vernacolare e il territorio - che reinterpreta in chiave originale attraverso una sintesi di linea e colore. L’opera scelta, utile per procedere ad una lettura intersezionale dei casi paradigmatici, è la ristrutturazione di un villino ad Antignano, località marina a sud di Livorno, del primo Novecento (ristrutturazione 1984-1989). Una trasformazione radicale dove Tomassi compone e accosta una serie di elementi - le tessere musive colore del mare dialogano con l’involucro originale - che tesse in un vivace gioco coloristico visivo, solo apparentemente privo di dispositio, che consegna al paesaggio marino della costa labronica.

«Predominanza dell’affacciamento»: dall’ingegno manierista di Bernardo Buontalenti all’architettura della linea e del colore di Francesco Tomassi

Ulivieri, Denise
2021-01-01

Abstract

L’indagine parte dalla villa Saccomanni, già Bianchini, poi Tellini situata a Castelmaggiore, quasi al centro del Monte Pisano e rivolta verso la città di Pisa, da cui la separano poco più di una decina di chilometri. La villa suburbana, che domina l’intera Valgraziosa, detta così anche per l’abbondanza delle sue acque, e oltre fino al litorale e all’arcipelago, si estende su un ampio terrapieno artificiale concluso da un poderoso muro di sostegno che ingloba uno sperone di roccia. Il particolare rapporto con il disegno del terreno, la relazione con le preesistenze e la recente attribuzione all’ingegno manierista di Bernardo Buontalenti (1536-1608), offre la possibilità di approfondire la singolare “capacità di aggancio dell’esterno” delle architetture di “Bernardo delle Girandole”. Questa “caratterizzazione territoriale”, tipica dell’ingegno scenografico buontalentiano, presuppone la “predominanza dell’affacciamento” e riferisce circa un particolare dialogo con il paesaggio toscano. Dialogo con la storia e con il contesto che, Francesco Tomassi, classe 1934, viterbese di nascita ma toscano di adozione, propone costantemente nelle sue architetture. Egli s’incentra sulla lettura del contesto toscano - analizza le emergenze architettoniche, il patrimonio vernacolare e il territorio - che reinterpreta in chiave originale attraverso una sintesi di linea e colore. L’opera scelta, utile per procedere ad una lettura intersezionale dei casi paradigmatici, è la ristrutturazione di un villino ad Antignano, località marina a sud di Livorno, del primo Novecento (ristrutturazione 1984-1989). Una trasformazione radicale dove Tomassi compone e accosta una serie di elementi - le tessere musive colore del mare dialogano con l’involucro originale - che tesse in un vivace gioco coloristico visivo, solo apparentemente privo di dispositio, che consegna al paesaggio marino della costa labronica.
2021
978-88-3339-562-3
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